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Lombardia. Polemiche su rifiuti ospedalieri. Gallera: “Competenza monitoraggio del ministero dell’Ambiente, non della Regione”

La questione sollevata dal M5S dopo la segnalazione di un cittadino. L’assessore: “In Consiglio abbiamo risposto e allegato la documentazione fornita dall’Azienda chiamata un causa in cui si spiegava che ‘la corretta applicazione della procedura di smaltimento dei rifiuti viene quotidianamente monitorata dai coordinatori infermieristici e dalla Direzione medica di presidio che effettua periodici sopralluoghi presso i reparti dell’ospedale’”.

04 GEN - Polemiche in Lombardia sullo smaltimento dei rifiuti ospedalieri. A sollevare la questione il M5S, con una interrogazione del consigliere Gianmarco Corbetta, che dopo la segnalazione di un cittadino sull’uso improprio di contenitori per rifiuti, sta cercando di ottenere da oltre un anno e mezzo risposte circa i controlli e la gestione dei rifiuti ospedalieri nelle strutture sanitarie pubbliche in regione Lombardia.

In particolare, riferisce il consigliere in una nota sul tema, “in una importante struttura pubblica, i contenitori dei rifiuti a rischio infettivo, che hanno un costo di smaltimento superiore ai rifiuti generici, erano collocati in ambienti dove tali rifiuti non sono prodotti”.

“Abbiamo chiesto di fare chiarezza a Regione Lombardia – spiega Corbetta -, ma le nostre domande sono rimaste senza risposte. La direzione Welfare ha scritto che ‘non è in possesso delle informazioni necessarie per dare seguito a quanto richiesto’. Ho sollecitato il Presidente del consiglio regionale affinché difendesse il mio diritto, in qualità di consigliere, di ottenere risposte dalla Giunta, ma non mi è stato fatto sapere nulla. Alla fine, su sollecito del presidente della Commissione Ambiente, l’Assessore Gallera ha scritto che non intende rispondere alle domande rimaste inevase”.

“Non volere rispondere – attacca il consigliere del M5S - è già di per sé una risposta: mi pare quindi evidente che la Regione non abbia predisposto il sistema di monitoraggio dei rifiuti sanitari prodotti previsto dalla normativa nazionale dal 2003, né che impone alle strutture sanitarie degli obiettivi minimi di recupero dei rifiuti prodotti; resta inoltre ignota la percentuale di raccolta differenziata negli ospedali lombardi così come, dobbiamo concludere, non esistono controlli in merito al corretto conferimento dei rifiuti nei contenitori monouso per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo”.

Per il consigliere regionale “la realtà dei fatti dimostra ancora una volta l’incapacità della giunta Maroni di impiegare efficacemente i soldi pubblici. Secondo le nostre stime ballano 20 milioni di euro intorno alla partita dei rifiuti ospedalieri a rischio infettivo”.

Immediata la replica dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera. “In seguito alle nuove normative nazionali del 2012 l’attività di monitoraggio dei rifiuti sanitari non è più tra le competenze della Direzione generale Welfare e della Regione, ma viene gestita attraverso un sistema, Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) che è in capo al Ministero dell’Ambiente. Abbiamo fornito questa informazione sia al consigliere Corbetta che all’intera VI Commissione Ambiente del Consiglio regionale”, riferisce.

“Nello specifico – sottolinea Gallera -, rispondendo all’interrogazione del consigliere Corbetta che entrava nel merito di una situazione esistente in una Asst di Milano, abbiamo anche allegato la documentazione fornita dall’Azienda in cui si spiegava che ‘la corretta applicazione della procedura di smaltimento dei rifiuti viene quotidianamente monitorata dai coordinatori infermieristici e dalla Direzione medica di presidio che effettua periodici sopralluoghi presso i reparti dell’ospedale’”.

“Rispedisco quindi al mittente - ha concluso l’assessore - le accuse di non rispondere alle domande dei consiglieri regionali, insieme a quelle rivolte alla giunta Maroni di non sapere gestire efficacemente i soldi pubblici”.

04 gennaio 2018
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