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Scuole di Specializzazione. Per la prima volta la Liguria finanzia borse di studio. Ma solo per i residenti

Via libera al finanziamento di 300 mila euro nel 2018 per 12 borse di studio in più rispetto a quelli disposti a livello nazionale. Tra i requisiti per accedervi, essere nati in Liguria o esservi residenti da almeno tre anni ed essere iscritto ad uno degli Omceo provinciali. I vincitori si impegnano, poi, a rimanere in Liguria dopo la specializzazione per un periodo di due anni. Viale: “Forte segnale su grave carenza medici. Urgente intervento del Governo”.

26 LUG - Via libera della Giunta regionale della Liguria, su proposta della vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale, al finanziamento di 12 borse di studio per la formazione specialistica, così da implementare le borse di studio delle Scuole di Specializzazione e garantire una risposta efficace alle carenze di professionisti. E' la prima volta che la Regione istituisce borse di specializzazione proprie. L’impegno complessivo per i prossimi cinque anni ammonta a 1 milione e 406mila euro di cui: 300mila euro per la prima annualità (2018), 300mila euro per la seconda annualità (2019), 312mila euro per la terza e quarta annualità (2020-2021) e 182mila euro per la quinta annualità (2022).

“La carenza di medici specialisti interessa tutte le Regioni, compresa la Liguria – dichiara in una nota la vicepresidente Viale - come abbiamo di recente evidenziato anche a livello di conferenza unificata della Regioni in sede di audizione al Senato. Il problema è serio: i posti resi disponibili per le scuole di specializzazione sono insufficienti rispetto alle necessità senza contare che sono sempre stati decisi secondo una logica assolutamente centralista, senza rispettare le reali esigenze dei territori. Per questo – prosegue l’assessore - siamo pronti ad investire quest’anno 300mila euro per avviare queste borse di studio da 25mila euro l’una: è un segnale forte di inversione di tendenza per garantire, in prospettiva, risposte sempre più puntuali ai bisogni di salute dei cittadini. L’ingresso nel sistema degli specialisti di cui abbiamo bisogno consentirà, infatti, una migliore organizzazione all’interno delle nostre aziende ospedaliere e sanitarie”.

I beneficiari dovranno essere in possesso di alcuni requisiti specifici, oltre a quelli previsti a livello nazionale: tra questi, illustra Viale, “essere nati n Liguria o avere la residenza in Liguria da almeno tre anni ed essere iscritto ad uno degli ordini dei medici provinciali della Liguria all’atto della firma del contratto di formazione. I vincitori delle borse di studio dovranno impegnarsi a rimanere in Liguria per un periodo di due anni entro i cinque anni dal conseguimento del diploma di specializzazione, sottoscrivendo un “patto d’onore”.

Sulla base dell’analisi del fabbisogno ligure, dei contratti stipulati e delle borse non attribuite per l’Anno Accademico 2016/2017 e del confronto con la Federazione regionale degli Ordini dei medici liguri, Alisa ha individuato queste discipline:
-    4 borse in Medicina d’emergenza-urgenza,
-    3 in Ortopedia e Traumatologia,
-    2 in Psichiatria,
-    2 in Medicina fisica e riabilitativa,
-    1 in Igiene e Medicina preventiva.

“Si tratta di un primo step – conclude la vicepresidente Viale – di un percorso di implementazione da proseguire negli anni futuri con l’obiettivo di soddisfare le esigenze del sistema sanitario regionale. Rimane indispensabile e urgente un intervento del governo a livello nazionale”.

Esprime soddisfazione per il risultato raggiunto anche il Prof. Alessandro Bonsignore, Presidente OMCeO Liguria, il quale ha sottolineato che “l’istituzione, per la prima volta, di borse regionali liguri per la formazione specialistica è il frutto del lavoro portato avanti - in maniera sinergica, in questi anni - da Alisa e dagli Ordini dei Medici in tema di fabbisogni concreti, distinti per specialità e per singoli territori. Il nuovo obiettivo che ci si pone - prosegue Bonsignore -  è, adesso, quello di individuare le risorse necessarie ad implementare, nei prossimi anni, il contingente di borse di studio regionali. In questo senso è già stata avanzata dalla Commissione Giovani Medici dell’Ordine una proposta per attingere anche a fonti di finanziamento alternativo, in primis fondi europei”.

26 luglio 2018
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