Carenza medici, Viale: “Allarme rilanciato in Senato, a rischio la tenuta del sistema”
Ieri audizione delle Regioni presso la Commissione Igiene e Sanità. “Troppi pochi i posti nelle scuole di Specializzazione, per questo i bandi vanno deserti, perché ci sono più posti banditi che medici specializzati”, ha detto Viale evidenziando come “a determinare problemi sulle liste d’attesa e sulla mobilità passiva concorrono cause diverse, che dipendono non solo dalle Regioni”.
19 LUG - “In Senato insieme ai colleghi delle altre Regioni e al presidente della Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni,
Antonio Saitta, abbiamo rilanciato un forte allarme sulla mancanza di medici: in gioco c’è la tenuta del sistema sanitario, messa a rischio dalla carenza di medici specializzati e dalle difficoltà ad assumere da parte delle Regioni a causa del tetto di spesa nazionale, che va assolutamente rivisto. È una criticità che le Regioni hanno sollevato più volte anche ai precedenti Parlamenti e al centro di un documento che oggi a Roma abbiamo presentato al Senato”. Così la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria,
Sonia Viale, ha fatto il punto, in una nota, sull’audizione tenuta ieri dalla Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato.
“Purtroppo – spiega la vicepresidente Viale - ogni anno c’è un numero di medici laureati ben superiore rispetto ai posti disponibili nei corsi di specialità, stabiliti dallo Stato. Questo problema, sollevato più volte anche in passato, ha determinato una cronica carenza di personale medico specializzato nelle strutture del servizio sanitario regionale. È per questa ragione i concorsi banditi anche in Liguria, ad esempio per i medici d’urgenza o per gli ortopedici, sono andati deserti, perché ci sono più posti banditi che medici specializzati. A determinare problemi sulle liste d’attesa e sulla mobilità passiva, le cosiddette “fughe”, concorrono quindi cause diverse, che dipendono non solo dalle Regioni ma anche dallo Stato e per questo occorre agire a tutto campo: a livello regionale con un’adeguata programmazione, come stiamo facendo in Liguria, e a livello nazionale con le modifiche normative proposte”.
Tra i temi al centro del documento presentato dalle Regioni in Commissione Sanità al Senato, anche la necessità autonomia delle Regioni sia nella programmazione e organizzazione dei servizi sanitari regionali sia nell’utilizzo delle risorse, aumentando quelle indistinte ed eliminando quelle ‘vincolate’, ad eccezione di casi specifici. Le Regioni propongono inoltre una riorganizzazione dell’assistenza territoriale a fronte del costante incremento delle fragilità, attraverso la promozione di modelli organizzativi integrati, attività di prevenzione e promozione della salute, percorsi di presa in carico delle cronicità con un forte impulso dell’assistenza domiciliare.
“Anche su questo – conclude l’assessore Viale - in Liguria abbiamo fatto significativi passi avanti, a partire dall’accordo siglato con i medici di medicina generale sulle cronicità fino al costante potenziamento dei servizi territoriali”.
19 luglio 2018
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