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Liguria. Consiglio regionale approva risoluzione su attuazione atti di programmazione sanitaria  

Gratarola: “Con la risoluzione approvata confermiamo e portiamo avanti la programmazione regionale sanitaria e sociosanitaria, tenendo conto in particolare della riorganizzazione del territorio e dei servizi”. Bocciata, invece, la risoluzione di minoranza che impegnava la giunta ad elaborare entro tre mesi una riforma della normativa regionale e nuovi atti di programmazione sanitaria sociosanitaria e sociale in alternativa del modello attuale.

10 LUG - Con 17 voti a favore (maggioranza) e 10 contrari è stata approvata, in Consiglio regionale della Liguria, la Risoluzione n.21, presentata da Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) e sottoscritta dai gruppi di maggioranza, che impegna la Giunta a dare attuazione agli atti di programmazione regionale sanitaria e sociosanitaria relativi.

In particolare, alla riorganizzazione del territorio e dei servizi messi in atto; a dare attuazione al modello organizzativo sperimentale propedeutico alla definizione dell’organizzazione delle Case di comunità; ad avviare in modo incrementale il numero 116117 a fine 2024; investire risorse per l’invecchiamento attivo e per il welfare di comunità; a sviluppare progettualità di aderenza al Piano nazionale di prevenzione 2020-2025 con l’obbiettivo di estendere il “prenoto e prevengo” nelle asl con avvio nella Asl; procedere all’implementazione della governance per efficientare le risorse e, infine, a risolvere le criticità legate al sovraffollamento del pronto soccorso, definendo anche percorsi omogenei fra i Dea. Rispetto alle liste di attesa la risoluzione impegna la giunta a procedere con l’attuazione di progetti volti al governo della domanda e di corretto dimensionamento dell’offerta e a organizzare l’offerta in modo coerente con il bisogno di salute.

“Con la risoluzione approvata in Consiglio regionale – commenta in una nota l’assessore alla Salute, Angelo Gratarola - confermiamo e portiamo avanti la programmazione regionale sanitaria e sociosanitaria, tenendo conto in particolare della riorganizzazione del territorio e dei servizi, messa in atto dal Piano Sociale Integrato regionale e il Piano Socio Sanitario, consentendo agli operatori afferenti ai servizi sanitari e sociali di attuare una modalità di lavoro integrata attraverso equipe multiprofessionali con la realizzazione di piani assistenziali individualizzato”.

“Ribadiamo oggi - aggiunge Angelo Gratarola - il nostro allineamento con gli obiettivi del Pnrr Sanità, con la piena operatività delle 16 centrali operative territoriali, con l'avanzamento dei lavori per la realizzazione delle 32 case di comunità e degli 11 ospedali di comunità secondo la programmazione concordata con il Ministero. Pur nelle difficoltà che il sistema sanitario nazionale sta versando, siamo anche in linea con il raggiungimento degli obiettivi annuali fissati dal Pnrr sull'incremento delle prese in carico degli over 65 in assistenza domiciliare integrata: attualmente sono più di 34mila e alla fine del 2025 saranno oltre 41mila".
A fine 2024 vi sarà anche l’avvio in modo incrementale del 116117, numero europeo armonizzato, per indirizzare i cittadini verso i più corretti percorsi di cura di media e bassa complessità.

“Vogliamo destinare risorse per l’invecchiamento attivo e per il cosiddetto welfare di comunità - sottolinea l’assessore -, in una logica preventiva e proattiva del benessere della cittadinanza con particolare riferimento alle aree interne. Per quanto riguarda la figura del caregiver l’intenzione è quella di proseguire nel sostegno al ruolo, mobilitandosi anche a livello nazionale, al fine di ottenere interventi legislativi di riconoscimento di diritti previdenziali”.

“Per quanto concerne le liste d’attesa - continua Angelo Gratarola - intendiamo procedere con l’attuazione di progetti volti a definire l’appropriatezza prescrittiva, organizzare l’offerta in modo coerente con il bisogno di salute, effettuando una reale separazione dei flussi di accesso dei pazienti ambulatoriali, differenziando il primo accesso, che necessita di tempi di risposta più tempestivi, dagli accessi successivi al primo per follow up e presa in carico della cronicità”. Tali accessi, infatti, ha detto l’assessore, devono alimentare una lista di prenotazione e non una lista di attesa poiché possono essere pianificati nel tempo in modo coerente con la necessità di salute del cittadino. Per tale motivo è in corso l'individuazione del fabbisogno regionale insieme ai professionisti sanitari.

Tra gli obiettivi c’è poi la progettualità in aderenza al Piano Nazionale di prevenzione 2020-2025 con l’obiettivo dell’estensione di Prenoto Prevengo nelle Asl con avvio in ASL5.
Sempre nell’ottica di rete, partendo dai risultati ottenuti con questo strumento, sarà necessario procedere all’implementazione della governance con l’obiettivo di massimo efficientamento delle risorse e migliore individuazione dei setting di cura e dell’integrazione dei percorsi, in base alla vocazione delle aziende/enti del sistema regionale.

In merito infine alle criticità legate al sovraffollamento del Pronto Soccorso, nella nota dell’assessore si evidenzia come queste vengano affrontate “definendo, attraverso il GOME (Gruppo operativo metropolitano) per la gestione delle criticità relative ai Pronto Soccorso dell'area metropolitana e il DIAR dell’emergenza urgenza, percorsi omogenei tra i DEA (Dipartimento Emergenza Urgenza e Accettazione)”.

Nel corso della seduta del consiglio regionale è stata invece respinta, con 11 voti a favore (minoranza) e 18 contrari, la Risoluzione n.20, presentata da Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) e sottoscritta dai gruppi di minoranza, che impegnava la giunta ad elaborare entro tre mesi una riforma della normativa regionale e nuovi atti di programmazione sanitaria sociosanitaria e sociale in alternativa del modello attuale con alcuni obbiettivi, fra i quali, il documento cita l’abolizione di ALiSa; un nuovo Piano sociale sociale-sanitario integrato; l’universalità del servizio sanitario; la centralità della prevenzione; la priorità dei servizi territoriali e di prossimità; un nuovo governo delle liste di attesa; l’aumento della qualità delle prestazioni; la formazione di operatori nei settori di emergenza; maggiore attenzione alla disabilità, agli anziani, al ruolo dei care giver e ai non autosufficienti; l’attivazione del “Patto per la salute mentale” in ogni asl e, infine, la riaffermazione del ruolo dei consultori come presidio socio-sanitario territoriale pubblico.

10 luglio 2024
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