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Il team leader del territorio va scelto sulla base del bisogno di assistenza prevalente

di Barbara Mangiacavalli

05 LUG - Gentile Direttore,
la Centrale Operativa Territoriale è uno strumento organizzativo innovativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza.
 
L’obiettivo è assicurare continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria, attraverso un servizio rivolto prevalentemente ad operatori sanitari e sociosanitari: un ruolo in cui gli infermieri hanno dimostrato non solo durante la pandemia la loro professionalità.
 
E se resta comunque un dato di fatto la carenza di infermieri rispetto alla quale l’Italia è tra i fanalini di coda dell’UE, è forte e chiara l’evidenza dell’impegno di oltre 26mila unità con contratti di varia natura, flessibili e non, durante la pandemia e per affrontare il post-Covid e recuperare tutte le prestazioni rimaste indietro: gli infermieri ci sono.
 
Gli infermieri conoscono e agiscono sul territorio, sono stati quelli che insieme ad altri professionisti, sono andati nelle case delle persone durante la pandemia. Abbiamo avuto l'ennesima conferma delle situazioni di fragilità, di mancata assistenza, di solitudine e isolamento, e come facciamo da anni ci siamo spesi per garantire il possibile nel prendersi carico della salute dei nostri assistiti e per questo siamo in pole position per il ruolo di team leader nel disegno del PNRR.
 
Lo rivendichiamo nel contenuto e non nel contenitore: non se ne può più di sentir parlare di ‘contenitori’ e di leggere articoli in cui si discute se si deve chiamare in un modo piuttosto che in un altro o in cui ci si riferisce ancora a questioni ormai inesistenti di gerarchia.
 
Spero che la forza del PNRR sia quella di rivedere e innovare modelli, spero che la forza stia nel non ragionare più di contenitori e gerarchie. Si raccomanda l'équipe multiprofessionale in cui deve esserci un team leader che rappresenta la professione che risponde al bisogno prioritario trovato in quella famiglia, in quella comunità, in quel singolo.
 
Allora costruiamo il team leader sul bisogno prevalente che sia sanitario, sociale, sociosanitario, socioassistenziale: i meccanismi di lavoro non possono essere gerarchizzati secondo modelli precostituiti, ma deve esserci un adattamento reciproco, non la standardizzazione delle competenze, ma la standardizzazione della formazione.
 
Questa è una vera équipe multiprofessionale e questa è l’organizzazione che ci aspettiamo dalle Regioni. Gli infermieri saranno al fianco di quelle che vogliono costruire davvero il nuovo modello, ma con altrettanta forza respingeranno ogni ipotesi di rimanere ancorati a vecchi schemi precostituiti.
 
Barbara Mangiacavalli
Presidnete Fnopi
 

05 luglio 2021
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