Il risentimento dell’Associazione Nazionale Assistenti Sanitarie e i necessari chiarimenti
di M.Bozzi e B.Cavaliere
26 NOV -
Gentile Direttore,
con riferimento
all’istanza presentata dall’Associazione Assistenti Sanitari, relativamente alla
nota congiunta ANDPROSAN (Associazione Sindacale rappresentante la Dirigenza delle Professioni Sanitarie – associata COSMED) e SIDMI (Società Italiana per la Direzione e il Management delle Professioni Infermieristiche), del 21 novembre scorso, riteniamo opportuno specificare quanto segue:
• massimo rispetto per la professione dell’Assistente Sanitario, al pari delle altre 21 professioni sanitarie, regolamentate dai rispettivi Profili Professionali, dalla l. 42/’99, dalla l. 251/2000 e dalla l. 43/2006;
• massima considerazioni anche nelle attività specifiche e caratterizzanti riprese dal DM 69/1997 (Profilo Professionale dell’Assistente Sanitario) e dall’Art. 4 della l. 251/2000;
• la nota ANDPROSAN / SIDMI faceva riferimento ai contenuti del Documento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome titolato “Proposte per contrastare la carenza di personale sanitario e sociosanitario - emergenza covid-19 (rif. 20/194/CR06bis/C7)” e alle difformità riscontrate alla comparazione degli stessi con i principi fissati delle normative sopra citate che regolamentano e disciplinano la figura professionale dell’Assistente Sanitario (es. – punto 1.14 - la supervisione di operatori che erogano attività e prestazioni non previste – ad ora – o per meglio dire “non facilmente identificabili” - nel Profilo Professionale dell’Assistente Sanitario), anche ad evitare eventuali ripercussioni giuridiche;
• l’Atto n. 83/CSR sancito il 18.6.2020 in sede di Conferenza Stato-Regioni, finalizzato a determinare i fabbisogni formativi (CC.LL. di I e II livello), relativamente alla valorizzazione dell’Assistente Sanitario, pur trovando piena condivisione, richiama l’esigenza di importanti approfondimenti riguardanti sia i profili professionali esistenti, sia i core curriculum dei singoli corsi di laurea, tenuto conto della “vetustà” degli stessi (mediamente 20 anni), delle evoluzioni formative che hanno interessato tutte le professioni sanitarie, dei nuovi bisogni della popolazione e delle nuove esigenze di funzionamento del sistema, nonché delle evoluzioni scientifiche, metodologiche, tecnologiche e organizzative che hanno riguardato il SSN;
• sarebbe molto interessante approfondire il concetto di “fabbisogno formativo”, se riferito ai numeri (nel caso specifico, e a titolo puramente esemplificativo, l’occupazione degli Assistenti Sanitari, ad un anno dall’abilitazione, è pari al 59% - dati ALMALAUREA 2018 – fonte A.Mastrillo – Conferenza Corsi di Laurea 2020), o se riferito ai contenuti del Profilo Professionale e del relativo core curriculum;
• l’approfondimento e la comparazione dei contenuti di tutti i profili professionali consente di evidenziare importanti sovrapposizioni tra professioni diverse, generando parcellizzazioni difficilmente sostenibili in un sistema obbligato a privilegiare la flessibilità rispetto alla rigidità, per garantire l’adeguatezza e la completezza della risposta ai bisogni della popolazione, unitamente all’utilizzo corretto e razionale delle risorse, nel rispetto delle autonomie e responsabilità delle singole professioni e degli equilibri di bilancio delle Aziende.
Per concludere, nel rappresentare nuovamente il massimo rispetto e considerazione nei confronti della figura professionale dell’Assistente Sanitario, e con il rammarico di non essere riusciti, per nostra colpa, ad esplicitare meglio il significato delle parole, auspichiamo che questa nota sia di stimolo alla riflessione da parte dei Competenti Organi dei Ministeri interessati (Salute e MUR) in merito all’importanza e all’urgenza di rivedere tutti i profili professionali e tutti i percorsi formativi di I e II livello.
Marcello Bozzi
Segretario ANDPROSAN
Bruno Cavaliere
Presidente SIDMI
26 novembre 2020
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