Infermieri, siamo in tanti ma divisi e deboli
di Raffaele Varvara
24 GEN -
Gentile Direttore,
come un antropologo alle prese con uno studio etnografico, la collega
Marcella Gostinelli nel suo ultimo articolo, dalla sfortunata prospettiva di caregiver di suo papà, ha restituito una fedele quanto emozionale istantanea della nostra professione nell’attuale contesto socio-politico-culturale. Il titolo è la perfetta sintesi della “crisi di identità” che vive la professione infermieristica: “se ci umiliamo da soli” vuol dire che dovremmo prendere consapevolezza dei limiti al nostro interno prima di scaricare a terzi le cause dei nostri problemi.
La “Crisi di Identità” è l’incapacità delle professioni (non solo degli infermieri) di auto-ri-definirsi nel loro ruolo, nelle loro funzioni, nei loro valori, nella loro cultura per adeguare la loro risposta ai mutati bisogni di salute nei complessi scenari di cura attuali.
Solo tenendo ferma questa premessa, la consulta delle professioni sanitarie, appena insediata, potrà essere una straordinaria occasione di confronto e co-evoluzione tra le professioni. Se la consulta riuscirà ad archiviare le ultime polemiche e a lavorare in un clima disteso, sereno e rispettoso, potrà essere la fucina di quel pensiero riformatore tanto utile alla politica nazionale per riconfigurare il SSN sulla base di modelli organizzativi sostenibili e adeguati ai nuovi bisogni di salute.
L’auspicio è che le parole della collega Marcella possano avviare una profonda riflessione al nostro interno perché, purtroppo, anche se al tavolo della consulta rappresentiamo il gruppo professionale più numeroso, risultiamo estremamente indeboliti dalle difformi linee di condotta professionali e dalle frammentazioni culturali interne. Per guadagnare credibilità nello scenario politico-professionale e politico-nazionale urge scavare e lavorare nel profondo dei nostri paradigmi epistemologici per aggiornarli e ricontestualizzarli.
Se ci si limita a “portare avanti la baracca” senza intervenire radicalmente sulla nostra crisi di identità, come le cure mancate degli infermieri causano outcomes negativi sugli assistiti, allo stesso modo, le omissioni della politica-professionale aumenteranno le contraddizioni, l’invarianza, la regressività così da aumentare la frustrazione e lo smarrimento in ciascuno di noi.
Infermieri In Cambiamento nasce per aggregare, in un luogo di riparo, di primo soccorso solidale, coloro che avvertono sulla propria pelle quella frustrazione e quel senso di smarrimento provocati dalla crisi di identità; solo uniti, il comune malessere può essere accolto, protetto, condiviso, riconosciuto e valorizzato! Se ci indigniamo da soli, la cultura e il pensiero riformatore smetteranno di rimanere ai margini di questa categoria/società e guideranno le istituzioni in luogo della vacuità e della visione riduzionista.
La rivoluzione culturale di cui necessita la professione infermieristica e la società contemporanea, è tutta qui!
Dott. Raffaele Varvara
Infermiere, Dottorando presso IASSP - Istituto di Alti Studi Strategici e Politici
Fondatore di “Infermieri In Cambiamento”
24 gennaio 2020
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Lettere al direttore