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Manovra. Di Silverio (Anaao Giovani): “Mancano risposte adeguata a carenza specialisti”

di Pierino Di Silverio

13 NOV - Gentile Direttore,
da pochi giorni è stato presentato il ddl di bilancio alla Camera per il 2019, con misure per la Sanità insufficienti a risolvere i gravi problemi che la affliggono: il finanziamento del Fsn è limitato per il 2019 al miliardo già previsto dal governo Gentiloni rimanendo, pertanto, al di sotto dei tassi inflativi e incapace nel permettere l’erogazione dei Lea vecchi e nuovi, manca, inoltre, qualsiasi previsione di finanziamento per avviare una nuova stagione di assunzioni a fronte della massiva uscita di professionisti che ci attende nei prossimi anni.

L’unico cambiamento rispetto ai governi precedenti è riscontrabile relativamente alla delicata questione dell’accesso ai corsi di formazione specialistica per i giovani medici. In particolare, con l’Articolo 41, si autorizza una spesa incrementata di 22,5 milioni di euro per il 2019, di 45 milioni di euro per il 2020, di 68,4 milioni di euro per il 2021, di 91,8 milioni di euro per il 2022 e di 100 milioni di euro a decorrere dall'anno 2023, comportando un aumento del numero dei contratti di formazione specialistica di circa 900 unità.

In termini pratici, si è passati da circa 6200 contratti a 7100 contratti. Di sicuro, è un passo in avanti per la drammatica situazione dell’imbuto formativo in cui sono ingabbiati attualmente 10.000 giovani medici laureati, ma purtroppo è solo un piccolo passo lungo l’arduo e impervio percorso verso la risoluzione del problema.

Se raffrontato, difatti, con i provvedimenti presi per la medicina generale, settore in cui si è assistito ad un incremento sostanzioso del numero di borse di studio, l’aumento dei contratti di specialità stanziate per quest’anno appare solo un piccolo passo in avanti insufficiente a garantire una adeguata programmazione futura sia per quanto riguarda la copertura del turn over sia per avviare una progressiva uscita dall’imbuto formativo.
 
Questo, inevitabilmente, porterà ad un sempre più preponderante fenomeno della emigrazione all’estero dei giovani medici formati nelle nostre università con investimenti ingenti. Di ciò, peraltro, si dovrà render conto ai cittadini che vedono migrare verso l’estero importanti professionalità e competenze ed alle famiglie dei neo laureati che con sacrifici economici hanno sostenuto il loro percorso di studio.

Studi Anaao, precedentemente condotti, hanno infatti stimato che il quinquennio 2019-2023 risentirà in maniera importante e decisa della gobba di pensionamenti che si sta sviluppando in questi anni, con il superamento dello “scalone” previdenziale creato dalla Legge Fornero, e si prospetta un enorme gap di specialisti, che non potrà essere colmato da questo minimo implemento del numero di contratti di specializzazione. Sarebbe necessario un incremento nettamente maggiore, portando l’offerta globale a 9500 contratti, per poter arginare il vuoto lasciato dagli specialisti che andranno in pensione.
 
In virtù di tali considerazioni, è da tempo che Anaao sollecita il mantenimento del numero programmato per l’ingresso della Scuola di Medicina e il parallelo aumento del numero di contratti di formazione specialistica per consentire in tempi rapidi il passaggio da un imbuto ad un cilindro formativo, consentendo al giovane medico laureato un percorso lineare e privo di intoppi per il completamento del suo percorso formativo.
 
Nella attuale manovra finanziaria peraltro non ci risultano essere stati stanziati fondi per incentivare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani specializzati, i quali non trovando una risposta adeguata da parte della pubblica amministrazione si dirigono sempre maggiormente verso la più attrattiva sanità privata depauperando le corsie degli ospedali pubblici e dunque aggravando ancor di più il fenomeno dell’overwork del personale sanitario vi opera.
 
Gli ospedali italiani hanno un disperato bisogno di nuovo personale e tra pochi anni saremo costretti ad importare medici dall’estero. Di fronte a questi dati agghiaccianti, ci chiediamo come sono stati calcolati questi fabbisogni, che non garantiscono la completa tutela né nei confronti dei pazienti né del personale sanitario? Ci ritroveremo ancor di più a sopperire turni, lasciati scoperti per mancanza di personale?

A queste domande Anaao torna a chiedere con forza che vengano date delle risposte adeguate mediante l’adozione di provvedimenti urgenti.
 
La proposta, sostenuta da Anaao, di assumere a tempo determinato medici specializzandi all’ultimo anno in tutte le Aziende sanitarie al fine di tamponare l’emorragia di specialisti rappresenta una soluzione “tampone” ma non definitiva alla questione. L’obiettivo deve restare quello di reperire i fondi necessari ad erogare un numero di contratti di specializzazione adeguato a consentire a tutti i giovani medici di accedere al percorso specialistico per poter diventare operatori del sistema sanitario nazionale garantendo una assistenza sanitaria adeguata ai fabbisogni dei cittadini ed un carico di lavoro idoneo per i medici ospedalieri.

E ciò non potrà prescindere dalla messa in atto di azioni concrete da parte dei Ministeri competenti in tal senso.

Di fronte alla eventuale mancata attuazione di tali iniziative questo sindacato tornerà con forza a prendere posizione nei confronti del legislatore anche mediante il ricorso a stati di agitazione.
 
Pierino Di Silverio
Responsabile Nazionale Settore Anaao Giovani 


13 novembre 2018
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