Il Ddl Lorenzin e gli infermieri. Verbali diversi?
di Saverio Andreula (Ipasvi Bari)
03 AGO -
Gentile Direttore,
la mia quotidiana lettura del suo giornale d’informazione sanitaria mi ha regalato una gradita sorpresa. Il mio “contributo”,
pubblicato da QS, sulla riforma degli ordini professionali e in particolare sulle ragioni del suo fallimento per la mancata trasformazione del Collegio IPASVI in Ordine, è diventato motivo di “agora” tra professionisti infermieri già impegnati nella rappresentanza professionale.
E’ un segnale di attenzione all’argomento in esame, che apre all’auspicio di accentuare il dibattito, magari anche con note di “polemica costruttiva”, il più delle volte d’aiuto al lettore per migliori approfondimenti.
Non vi è dubbio che il collega Presidente IPASVI di Trieste e revisore della FNC Collegi IPASVI, Flavio Paoletti, con
il suo intervento si rivolge alla mia persona cui attribuisce l’ardire di, cito testualmente: c
ontestare il comportamento della Senatrice Silvestro Annalisa, (Presidente FNC - IPASVI dall’anno 2000 all’’anno 2014) nella sua pregressa attività istituzionale di Presidente della FNC Collegi IPASVI.
Egli, con richiamo ai dogmi dell’etica della comunicazione nei confini applicativi riferiti al codice deontologico degli infermieri cui il sottoscritto è vincolato, si concede la libertà di assumere il ruolo di censore, contestandomi altresì la veridicità dei fatti riportati nel mio articolo, ritenendo di avere verbali che evidenzierebbero tutt’altra verità.
Di altre sue valutazioni e considerazioni contenute nell’articolo, faccio fatica a capirne il significato e la coerenza rispetto all’argomento in esame.
Tanto premesso, illustre Direttore, chiedo mi sia concessa l’opportunità di una breve replica al Collega Flavio Paoletti, con la finalità di rendere chiaro ai lettori l’argomento oggetto della disamina.
- La lettura attenta del titolo del mio articolo e l’articolato contesto normativo di riferimento cui si fa richiamo per porre l’accento sulle responsabilità della mancata trasformazione del Collegio IPASVI in Ordine sono essenzialmente rivolte alla classe politica. In poche righe ho precisato testualmente che …, (
è un mio parere personale, vissuto in prima persona e testimoniato dai fatti), che alcune “colpe” sulla mancata trasformazione del nostro Collegio in Ordine, ci appartengono e sono frutto della NOSTRA incapacità di un’azione politica concreta. NOSTRA Flavio!
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Ho altresì esaltato l’azione dell’attuale Presidente Barbara Mangiacavalli, per aver portato e dibattuto con specifico ordine del giorno nel Consiglio Nazionale IPASVI (massimo organo deliberante della FNC, composto di tutti i presidenti provinciali dei Collegi IPASVI) la linea politica da adottare per chiedere, attraverso atti formali e pubblici la rapida approvazione del disegno di legge ribattezzato “Lorenzin” (Ministro della salute), che riforma gli ordini professionali esistenti.
- Forse sfugge all’attenzione di Flavio la circostanza che Il documento firmato dalla presidente pro tempore della FNC (Sen. Silvestro Annalisa) e pubblicato a pagamento sul quotidiano la Repubblica in data 30 agosto 2006, (allegato) figlio (a mio parere) di una serie di errori strategici per le ragioni che ho ampiamente spiegato nell’articolo, non può che essere attribuito alla responsabilità della Presidente. Infatti, Lei, in piena solitudine, ritenne di sostenere le ragioni e i desiderata delle altre professioni che non avevano nessun Ente di rappresentanza professionale pubblico, (senza Collegio), piuttosto che sostenere le ragioni esclusive del nostro Ente di rappresentanza già Ente di diritto pubblico.
Prima di esternare le mie ragioni, ovviamente ho riletto i deliberati e verbali dei Consigli Nazionali della FNC Collegi IPASVI antecedenti alle azioni prodotte. Sedute e verbali di libero accesso per il Presidente Paoletti, all’epoca dei fatti già Presidente del Collegio IPASVI di Trieste. Magari Paoletti, dispone di verbali e ordini del giorno di C.N. IPASVI, diversi … da quelli cui io dispongo e magari per stralci, a beneficio dei lettori, vorrà riprodurre i contenuti che egli richiama a testimoniare verità diverse da quelle da me riprese.
Saverio Andreula
Presidente Collegio Ipasvi di Bari
03 agosto 2017
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