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Una radiologia per la Silver Demography: affrontare le sfide dell’invecchiamento  

di Giuseppe Scappatura

13 NOV - Gentile Direttore,
con l'aumento dell'età media della popolazione, la diagnostica per immagini deve affrontare sfide sempre più complesse e specifiche, richiedendo un approccio mirato per rispondere alle esigenze dei pazienti anziani con comorbilità. Tali pazienti spesso presentano condizioni di fragilità fisica e una maggiore sensibilità ai farmaci, rendendo imprescindibile l'implementazione di strategie diagnostiche avanzate per ridurre l'invasività degli esami e minimizzare i rischi clinici. L'imaging deve considerare tutti gli aspetti della salute del paziente anziano, mirando a ridurre le complicanze e lo stress associato alla procedura. Non si tratta solo di ottenere una diagnosi accurata, ma di farlo in modo da migliorare realmente la qualità della vita del paziente, adottando approcci personalizzati e multidisciplinari per un'assistenza ottimale.

In Italia, il superamento degli 80 milioni di esami radiologici annuali e la previsione che entro il 2050 il numero degli anziani supererà quello dei giovani impongono un adattamento sostanziale del sistema radiologico. L'invecchiamento non è una patologia, ma un processo fisiologico che comporta un declino progressivo delle riserve corporee e una riduzione della capacità di recupero, allungando i tempi di guarigione. Queste vulnerabilità richiedono un approccio olistico che non si limiti alla diagnosi, ma consideri l'individuo nella sua interezza, garantendo un'assistenza multidisciplinare che valorizzi la qualità della vita.

La radiologia geriatrica diventa quindi essenziale per garantire un'assistenza rispettosa, efficace e personalizzata, capace di affrontare le sfide che l'invecchiamento della popolazione pone oggi e porrà in futuro al sistema sanitario. L'imaging radiologico dovrebbe essere adattato alle specifiche necessità di ciascun paziente anziano, evitando discriminazioni basate esclusivamente sull'età. Rifiutare un esame radiologico solo a causa dell'età rappresenterebbe un chiaro caso di ageismo. Tuttavia, gestire l'imaging nei pazienti anziani, in particolare quelli più fragili, richiede spesso più tempo e pazienza, ma è un investimento essenziale per un'assistenza sanitaria inclusiva e umana.

Attualmente, le radiologie in Italia non sono completamente preparate per accogliere la popolazione anziana e fragile. Nei reparti di imaging affollati, capita che il personale sanitario provi frustrazione quando si trova di fronte a pazienti anziani che, a causa delle limitazioni fisiche, necessitano di più tempo per prepararsi, spogliarsi e posizionarsi correttamente. Se da un lato questa difficoltà può essere comprensibile, dall'altro evidenzia un problema di sovraccarico di lavoro nei settori sanitari, dove le risorse umane non crescono di pari passo con le richieste. È importante riconoscere e affrontare questa criticità per garantire un'assistenza dignitosa, attenta e rispettosa delle esigenze di ogni paziente anziano. Servono spazi e attrezzature adeguate per pazienti con limitazioni fisiche e cognitive, e personale specializzato per rispondere efficacemente alle necessità di questa fascia di popolazione. Tuttavia, la risposta non può limitarsi all'aumento delle risorse, ma richiede una revisione profonda dei protocolli di prevenzione, delle tecnologie e delle modalità di formazione del personale.

Approccio Diagnostico Personalizzato
Per un approccio diagnostico efficace nella popolazione anziana, è essenziale adottare una strategia su misura per ogni paziente. Questo significa considerare fattori specifici come disturbi cognitivi, problemi di deambulazione e una maggiore sensibilità ai farmaci. Inoltre, l'età dei pazienti richiede un'accurata valutazione per differenziare correttamente il normale dal patologico, evitando sovradiagnosi e interpretando con precisione ogni segno clinico alla luce dei cambiamenti legati all'invecchiamento. Strumenti come il Fried Frailty Index possono supportare la valutazione della fragilità, orientando la scelta delle procedure di imaging più appropriate.

Oltre a un approccio diagnostico su misura, sono indispensabili azioni preventive: individuare precocemente una patologia o riconoscere precursori di condizioni critiche, come il rischio di fratture, può fare la differenza. Una diagnostica efficace deve essere non invasiva, priva di stress per il paziente e mirata a migliorare la qualità della vita e a orientare la terapia. Paradossalmente, se l'imaging non porta a un miglioramento delle scelte terapeutiche, è spesso più utile evitare esami superflui che potrebbero rappresentare una fonte di stress per questi pazienti già vulnerabili.

Prevenzione e Diagnosi: Un Nuovo Paradigma per la Radiologia
La silver demography richiede un approccio radiologico orientato alla prevenzione, con screening regolari per monitorare patologie legate all’invecchiamento. Nella prevenzione dell'osteoporosi, la DXA e le radiografie permettono di individuare pazienti a rischio di fratture, riducendo costi e complicanze. L’imaging cardiovascolare avanzato, in particolare la TC coronarica, identifica calcificazioni e stratifica il rischio, mentre la RM cardiaca fornisce dettagli miocardici per terapie mirate. Per le patologie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, RM e PET individuano i primi segni di deterioramento, ottimizzando la gestione. In oncologia geriatrica, l'imaging avanzato migliora diagnosi e terapie precoci, preservando la qualità della vita. La TC ad alta risoluzione (HRCT) è cruciale nel monitoraggio delle malattie respiratorie croniche, distinguendo tipi di enfisema e fibrosi e orientando trattamenti personalizzati che riducono riacutizzazioni e ottimizzano le risorse, migliorando così la gestione complessiva.

Gestione dei Rischi e Innovazioni Tecnologiche
La gestione dei pazienti fragili richiede un approccio mirato per ridurre i rischi in ogni fase diagnostica. La tecnologia avanzata, in particolare l'uso dell'intelligenza artificiale (IA), ha migliorato significativamente la qualità degli esami e la sicurezza del paziente. Per esempio, nella risonanza magnetica (RM) addominale con mezzo di contrasto, l'IA riduce i tempi di acquisizione, minimizza gli artefatti e migliora la qualità delle immagini, aumentando il comfort del paziente e rilevando lesioni minime senza ulteriori esami. In molti casi, una diagnosi accurata del delirium può essere raggiunta con un'anamnesi completa e test non invasivi, riservando l'imaging ai casi con forte sospetto di una causa neurologica. La tomografia computerizzata (TC) e la RM agiscono in sinergia, mentre l'ecografia con Doppler monitora i pazienti con patologie vascolari. Tecniche come il CEUS (Contrast-Enhanced Ultrasound) e l’elastosonografia migliorano la caratterizzazione dei tessuti, essenziali nella diagnosi epatica. Un monitoraggio attento, focalizzato sui reperti rilevanti, riduce sovradiagnosi e garantisce cure sicure.

Telemedicina e Modelli di Sostenibilità
La telemedicina, riducendo spostamenti e facilitando la gestione multidisciplinare, è essenziale per la silver demography, offrendo continuità assistenziale ai pazienti anziani con comorbilità. Implementare un sistema radiologico per questa popolazione richiede investimenti e una strategia sostenibile che bilanci costi e benefici. Le tecnologie preventive riducono i costi a lungo termine, diminuendo ricoveri e interventi intensivi. Il modello giapponese di finanziamenti pubblico-privati rappresenta un esempio efficace di sostenibilità, supportando le innovazioni necessarie per gli anziani.

Il Principio del "Non Nuocere": L'Ethos della Radiologia per Anziani
L'imaging geriatrico richiede cautela per evitare sovradiagnosi e sovratrattamenti, con particolare attenzione al principio "prima di tutto, non nuocere". Limitare gli esami agli essenziali e valutare attentamente le conseguenze di ogni scelta diagnostica sono pilastri per una radiologia responsabile e rispettosa della condizione del paziente anziano. Questo principio implica che, in molti casi, sia più utile optare per esami diagnostici solo quando strettamente necessari, in modo da ridurre al minimo il carico di stress e le eventuali complicanze per pazienti già vulnerabili.

Conclusione
L'applicazione di percorsi diagnostici ottimizzati e non invasivi rappresenta un passo strategico cruciale per migliorare l'efficienza e l'efficacia dei processi diagnostici in ambito radiologico. Tali percorsi devono essere specificamente progettati per le esigenze dei pazienti anziani con comorbilità. È fondamentale evitare indagini diagnostiche ridondanti e ridurre al minimo l'impatto psicofisico degli esami, al fine di massimizzare il beneficio clinico e garantire un rapporto rischio-beneficio favorevole.

Un modello radiologico resiliente e orientato alla silver demography non riguarda semplicemente l'adozione di tecnologie avanzate, ma implica una ristrutturazione dell'approccio assistenziale che si focalizza sulla riduzione del carico fisico ed emotivo per i pazienti fragili, la minimizzazione delle complicanze e l'ottimizzazione dell'allocazione delle risorse sanitarie. Questo approccio risponde alla crescente domanda di servizi sanitari per una popolazione in invecchiamento, definendo nuovi standard di qualità basati su criteri di sostenibilità, efficacia clinica e rispetto della dignità del paziente.

Giuseppe Scappatura
TSRM presso la UOC di Radiologia del GOM di Reggio Calabria

13 novembre 2024
© Riproduzione riservata

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