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Dobbiamo parlare e rapidamente fare riforme per salvare il Ssn

di Alessandro Giustini

21 OTT - Gentile Direttore,

vogliamo continuare a parlare di cifre solo per dare spazio al teatrino della politica o vogliamo parlare di come dare concretezza al diritto alla tutela della Salute? Lo ha detto Giovanni Migliore Presidente della Fiaso: dobbiamo invece parlare di riforme.

Con la consueta onestà intellettuale e grande competenza il Prof. Cavicchi ha ribadito quali sono le cause principali dell’attuale progressiva distruzione del Sistema Sanitario nazionale : la privatizzazione delle risorse con la costruzione della “terza gamba” di assicurazioni e welfare aziendale e con lo spostamento oggettivo degli interessi dei professionisti medici dipendenti realizzate dalla Ministra Bindi nel 1999 da un lato e la sinergia del definanziamento progressivo del SSN da parte di tutti i Governi successivi dall’altro lato.

A questo si è aggiunto sinergicamente il totale disinteresse per il precipitare della crisi e per la progressiva perdita di valore dei Diritti dei Cittadini , proprio da parte di quelle forze politiche e sociali (la Sinistra e la CGIL). che avevano contribuito con tante altre alla costruzione appunto del SSN. Potremmo dire “tutto si tiene” perché come dice Cavicchi , sono evidenti le responsabilità , gli interessi ed i vantaggi individuali e di gruppi politici e finanziari che spingono queste scelte. Il tutto consolidato da grande miopia ma anche ipocrisia nella informazione , ed anche incompetenza scientifica e culturale tra un gran numero di “esperti”.

Ma per onestà dobbiamo aggiungere alle responsabilità quelle del mondo sindacale medico in particolare ospedaliero che sempre più ha evitato di affrontare i temi della coerenza che deve esistere tra l’organizzazione del lavoro con gli obiettivi ed il ruolo nella Comunità delle strutture del SSN. I laureati in Medicina dovrebbero avere sempre chiaro il loro compito in primis verso gli interessi dei Cittadini: sono in prima linea con tutte le competenze e le responsabilità per vedere come questi interessi e diritti non vengano più tutelati come necessario dal SSN e debbono muoversi per cambiare la situazione .

E dobbiamo aggiungere infine le responsabilità del mondo universitario di tutto il settore sanitario che in questi anni ha dato enormi prove di insipienza e di confusione ( basta vedere la vicenda delle valutazioni degli Specializzandi assunti nei reparti ) nel gestire tutta la programmazione della formazione esistente non avendo minimamente previsto le esigenze nel cambio generazionale dei principali professionisti (cosa veramente banale in ogni organizzazione )e poi nell’inventare una sequela di nuove figure senza minimamente considerare la loro reale validità nel sistema generale di tutela dei Diritti per la Salute:. Unico fattore determinate pare esser raccogliere il massimo numero di iscrizioni perché sia .

Naturalmente senza minimizzare le responsabilità del mondo della sanità privata che però legittimamente agisce nel compito previsto nella 833 di integrare in alcuni settori le attività e le esigenze del SSN, talvolta anche sfruttando al meglio le incapacità e le debolezze della politica nazionale e regionale .

Questo caos (potremo dire una “tempesta perfetta”) può esser affrontato solo con un processo di profonda riforma di tutto il Sistema Sanitario come dice il Presidente delle Fiaso . I Direttori Generali più di altri hanno il polso di questa crisi globale : il loro ruolo tecnico e competente potrà esser di grande aiuto in questa Riforma che penso dovrà tra le prime cose cancellare il termine di Azienda a strutture complesse che sono necessarie per la gestione anche finanziaria di così tante funzioni intimamente connesse. Deve esser evitato con questa etichetta di dare l’immagine solo di un mercato, come putroppo negli ultimi decenni le Regioni hanno fatto, e che ha progressivamente giustificato la sconfitta dell’Universalismo che deve invece caratterizzare il SSN.

A me da Medico sarebbe molto piaciuto che anche tutto il mondo medico (Ordine e Sindacati) avesse avuto il coraggio e l’intelligenza di dire la medesima cosa : dobbiamo parlare di Riforme !

Eppure io mi auguro che finalmente si possa seriamente non solo parlare ma anche realizzare una Riforma urgente e ampia del sistema sanitario adeguandolo alle risposte generali, tempestive ed efficaci che debbono esser date alle esigenze della popolazione .

I fondi del PNRR possono favorire ma principalmente i DM 70 e DM 77 da modificare profondamente sono una occasione che sarebbe vergognoso sprecare . Il tutto deve esser adeguato al crescente bisogno di appropriato collegamento con le attività extraospedaliere che sono oramai divenute ampiamente prevalenti ,integrando le attività sanitarie non solo a parole con le prestazioni socio-assitenziali e con le realtà delle comunità (città, campagne, montagne..) , ricostruendo credibilità, affidamento ed impegno tra i cittadini verso l’obiettivo unitario ed essenziale della tutela della Salute in tutto il percorso della Vita ed in tutto il Paese.

La dimostrazione che si possa fare e fare bene rimuovendo retaggi antichi e negativi anche in settori molto delicati dello Stato è venuta dalla Legge 27 ed in particolare con il Decreto attuativo 62 che ha radicalmente modificato procedure, responsabilità e obiettivi della tutela delle persone in condizione di Disabilità perché i fondi che appunto lo Stato impegna nel settore possano realmente e finalmente dare a questi cittadini la possibilità di costruirsi in Progetto di Vita quando precedentemente c’era solo un “handicappato “ da misurare e compensare .

Prevenzione, Cura e Riabilitazione debbono esser declinate sui parametri demografici, epidemiologici, clinici e di funzionamento (come indica l’Organizzazione Mondiale della Sanità ) della popolazione del nostro Paese oggi e dei prossimi anni: questa Riforma al tempo stesso è anche il pilastro centrale della difesa della stabilità democratico della nostra Comunità!

Alessandro Giustini



21 ottobre 2024
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