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La Commissione di albo nazionale dei podologi chiede vigilanza attiva per la salute degli atleti  

di Vito Cassano

02 SET - Gentile Direttore,
la Commissione di albo nazionale dei Podologi della FNO TSRM e PSTRP pone l’attenzione su quanto riportato dalle testate giornalistiche sportive, in merito alla vicenda che ha coinvolto il tennista Jannik Sinner e il suo ex Fisioterapista. Da quanto riportato dalla stampa, emergerebbero interventi di stretta competenza podologica, effettuati dall’operatore sanitario che ha avuto in cura il campione di tennis, alla base del caso incriminato dai media. In un articolo, infatti, viene riportato che il Fisioterapista si sia ferito utilizzando un tronchesino per curare una patologia cutanea podalica, a carattere biomeccanico. Casi come questi mettono in evidenza i rischi derivanti dall'assenza di competenze specifiche in ambito podologico, oltre a identificare un abuso di professione di Podologo.

Queste attività devono essere eseguite esclusivamente da personale qualificato e abilitato, ovvero da professionisti sanitari laureati in Podologia e regolarmente iscritti all’albo professionale di riferimento, tenuto presso gli Ordini delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Ordine TSRM e PSTRP).

Come si legge all’articolo 2 del Codice deontologico del Podologo - Doveri generali e competenze del Podologo - “il Podologo risponde con appropriatezza e responsabilità al bisogno di salute della persona assistita nel rispetto della libertà e della dignità della stessa, senza discriminazione alcuna”. E ancora “Il Podologo esercita la propria attività in base alle specifiche competenze acquisite durante i percorsi di laurea e dei successivi studi secondo la normativa vigente e che tendono a valorizzare la crescita professionale e contestualmente tutelare la salute della persona e dell'intera comunità”.

Il ruolo del Podologo è di offrire un’assistenza accurata e professionale, grazie all'impiego di strumenti, dispositivi di protezione e tecniche adeguate, riducendo al minimo il rischio di lesioni ed eventi avversi. Dunque, se i fatti venissero confermati, il rispetto delle competenze professionali non sarebbe solo un obbligo legale, ma anche un dovere etico nei confronti della salute e del benessere delle persone (e in questo caso degli atleti).

Auspichiamo che Società e Federazioni sportive, si accertino sempre che i trattamenti sanitari effettuati sugli atleti siano eseguiti da professionisti abilitati per quel tipo di trattamento e ovviamente iscritti all'albo professionale di riferimento. Solo garantendo il rispetto delle competenze specifiche si possono assicurare trattamenti sicuri ed efficaci, tutelando così la salute degli assistiti e degli atleti.

Vito Cassano
Presidente della Commissione di albo nazionale dei Podologi

02 settembre 2024
© Riproduzione riservata

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