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Il Ssn e le controriforme della seconda generazione

di Ivan Cavicchi

03 GIU -

Gentile direttore,

su questo giornale nelle scorse settimane ho commentato quattro fatti:

Diritti e interessi

Questi quattro fatti, d’ora in avanti “4F”, dimostrano che la “catastrofe”, di cui ho parlato tante volte, procede certamente senza ostacoli, come se la sanità fosse condannata a un “destino” contro riformatore “pre-scritto”, praticamente inevitabile, ma che con i suoi tempi lunghi co-emergerà da tante piccole catastrofi come “4F”, che passo dopo passo, giorno dopo giorno, alla fine metteranno a regime un’altra “razza” di sanità. Quella che non nascerà più dall’art 32 della Costituzione ma nascerà da una nuova convenzione di interessi cioè da un accordo tra più soggetti economici.

Se esaminiamo il percorso di questa “catastrofe” e i suoi fatti salienti, essa si origina subito all’indomani della nascita del SSN cioè nel momento in cui gli interessi di chi cura i cittadini entrano in conflitto con i diritti previsti nell’art 32 della Costituzione.

Una catastrofe inevitabile ma perché nessuno la vuole evitare

Un conflitto, a giudicare da “4F”, ancora irrisolto quindi in corso anzi probabilmente a metà strada rispetto al raggiungimento del suo scopo finale, che resta, alla fine, quello di riaffermare la vecchia egemonia neoliberista degli interessi sui diritti e cancellare questa “stranezza” quasi socialista che è l’art 32.

Questo processo di ribaltamento essendo lungo deve essere continuamente rieditato dalla politica e quindi continuamente riproposto e rilanciato, anche se all’orizzonte in realtà a parte le chiacchiere e il populismo di certa sinistra fino ad ora non c’è nessuna seria contro prospettiva in grado davvero di stopparlo.

Anzi “4F” dimostra per quanto sconcertante una cosa chiara e cioè che in realtà, a ben vedere, nessuno vuole seriamente evitare la catastrofe. Tutti, chi un modo chi in un altro, tentano di patteggiarne le condizioni e ridefinire le regole di ingaggio.

Reinforcement learning

La sanità è uno spazio sociale e politico inevitabilmente complesso nel quale avvengono dei processi che viaggiano con i loro tempi lunghi e che in base a certi meccanismi, possono decidere attraverso le politiche dei governi, sia di attuare delle riforme e quindi andare a sinistra, sia di attuare delle controriforme quindi andare a destra.

Il modo di riformare o di contro riformare la sanità dipende dai meccanismi che i governi usano per conseguire certi scopi e che nella psicologia comportamentale ma anche in cibernetica, si chiamano meccanismi di “reinforcement learning”

Questi meccanismi sono tutti presenti in “4F”. Essi ricompensano ciò che permette di raggiungere gli scopi prefissati. Detto in modo semplice:

se si vuole riformare la sanità allora sarà necessario ricompensare in tutti i modi ciò che garantisce il cambiamento,

se si vuole contro riformare la sanità sarà necessario ricompensare in tutti i modi ciò che si oppone al cambiamento quindi ricompensare l’invarianza la regressività e la restaurazione.

L’interesse dell’interesse

E’ del tutto evidente che gli esempi in “4F” sono orientati a contro riformare il rapporto tra diritti e interessi e a cambiare l’ordine delle priorità: prima gli interessi e dopo i diritti.

“L’interesse dell’interesse” è una espressione che semplicemente vuole sottolineare:

una estensione del valore dell’interesse in sanità

la riconquista da parte del neoliberismo di una egemonia politica perduta

Se oggi non abbiamo più la prevenzione è perché “l’interesse dell’interesse” dopo la riforma del 78 si è spostato sulla speculazione quindi sulla cura della malattia. Se oggi i sindacati in particolare fanno accordi con le imprese e i medici fanno di tutto per uscire da un contratto sociale parlando di responsabilità extra contrattuali è perché “l’interesse dell’interesse” si è spostato dai diritti delle persone agli interessi corporativi delle categorie.

Oggi 4F ci dice con chiarezza che non esistono più ricompense per sviluppare il diritto alla salute ma esistono solo ricompense per sviluppare tutto quanto favorisce gli “interessi degli interessi”.

Contro-riformatori della prima generazione

Nella Grecia antica si utilizzava, come misura di un tempo più esteso rispetto al semplice anno, la "generazione", un periodo di tempo di circa 27 anni.

Oggi in sanità dopo la generazione delle riforme degli anni 70, abbiamo avuto, alla fine degli anni 90, le “controriforme della prima generazione”, e a seguire, arrivando fino ai giorni nostri, abbiamo le “controriforme della seconda generazione” quelle in corso e che sono tutte ben rappresentate da “4F”.

I primi contro- riformatori in sanità sono i partiti di sinistra che esprimono con le loro leggi di controriforma politiche apertamente neoliberiste in aperta antitesi con gli ideali i principi e le norme della svolta avvenuta nel 78 con la riforma sanitaria, ma soprattutto in flagrante antitesi con l’art 32 della Costituzione

I primi contro riformatori della sanità, quindi, sono sia dei “pentiti” che dei “traditori”, cioè sono coloro che, a un certo punto si pentono di aver riformato la sanità e che consegnano, con “tradimento”, cioè svendono le riforme fatte ai loro nemici o ai loro avversari in cambio di vantaggi soprattutto politici. Quindi sono persone che per ragioni di convenienza cambiano il “progetto”.

Ricordo che Il verbo italiano “tradire” viene dal latino tradĕre (composto di “tra” “oltre” e “dare”), che vuol dire propriamente “consegnare, affidare, trasmettere”. Insomma, andare oltre l’art 32 e la riforma del 78 quindi cambiare il progetto politico.

Il volo del calabrone

Quando si arriva a scrivere come ha fatto Taroni (F. Taroni Il volo del calabrone 40 anni di servizio sanitario nazionale Il pensiero scientifico editore 2019) ma anche molti altri che per indulgenza evito di citare, che la riforma Bindi del 1999, non è stata altro che un tentativo di ricondurre la sanità pubblica ai principi fondativi della 833 e che essa è giustificata da tante difficoltà soprattutto economico e finanziarie, si mente sapendo di mentire.

La riforma Bindi è stata una scelta politica scientemente neoliberista voluta da quel “campo largo” chiamato Ulivo, che, se la sinistra avesse fatto la sinistra spingendo in avanti e non indietro il processo riformatore, si sarebbe potuta evitare senza difficoltà, ma che è stata fatta proprio perché la sinistra non era più sinistra.

La metafora del calabrone di Taroni uno tra i più importanti teorici della controriforma Bindi di fatto è un paradosso. Secondo la fisica il calabrone non potrebbe volare. Eppure, vola. Ma non si capisce perché esso senza essere obbligato vola, ma non per affermare diritti ma vola per affermare degli interessi. È vero tutto nasce dall’art 32 ma tutto finisce per negare l’art 32. Tutto nasce per affermare la sanità pubblica ma tutto finisce per affermare la sanità privata. Perché? Da dove nasce la negazione dell’art 32? Quali sono le ragioni vere e sostanziali delle controriforme neoliberiste degli anni 90? Perché la sinistra, sempre negli anni 90, arrivò a considerare l’art 32 persino un ostacolo allo sviluppo? E perché la Corte Costituzionale in quegli anni tirò fuori il principio del “contemperamento e del bilanciamento degli interessi” riducendo il diritto alla salute al suo “nucleo essenziale”? (QS 25 novembre 2019)

I contro-riformatori della seconda generazione

La seconda generazione di contro-riformatori è fatta essenzialmente da specialisti nella difesa non dei diritti ma degli interessi quindi dai vari tipi di sindacati (da quelli confederali a quelli più corporativi come la Fimmg). Tra i primi e i secondi, se ci fate caso, più o meno passa il tempo che per i greci costituiva una “generazione”. I sindacati al plurale come dimostra “4F” non correggono le politiche contro riformatrici della prima generazione ma al contrario le confermano le cavalcano e cercano di spingerle in avanti per trarne profitto. Solo perché tautologici tralascio gli esempi.

Oggi i sindacati sono all’opera per cambiare i meccanismi di reinforcement learning che prima spingevano sui diritti ed ora spingono sugli interessi. Chi rappresenta gli interessi oggi sono come compensati per il loro sforzo contro riformatore. Cioè per svolgere chiaramente una funzione contro riformatrice al servizio della catastrofe. Per questo la catastrofe nessuno la fermerà.

Oggi gli interessi non si accordano più con i diritti ma sia accordano tra di loro. Compensando gli interessi il processo di controriforma va a avanti e la catastrofe diventa davvero inevitabile

Conclusione

Insomma, oggi il diritto è negato e l’interesse trionfa questa è il senso del contro riformismo della seconda generazione. Se trionfa l’interesse sul diritto il conflitto di interesse come dimostra “4F” perde di importanza e piano piano smette di essere un problema deontologico e giuridico. Nel momento in cui ciò avviene il mondo della sanità ma anche quello della medicina andrà incontro inevitabilmente ad una spiacevole regressione sociale e culturale ma anche giuridica che non si fa fatica a immaginare.

In questa regressione in particolare il medico, come si evince da “4F” si popone come un contro-riformatore eccellente anzi egli cessa di essere un medico ippocratico, un eroe, un benefattore per diventare semplicemente uno che si fa gli “affari propri” quindi un azionista di una holding (Enpam) di una cooperativa (Fimmg) , di un fondo sanitario integrativo (sindacato confederale) e ovviamente proprio perché sganciato da un contratto sociale cerca protezione nelle assicurazioni rompendo i rapporti fiduciari con i cittadini (Fnomceo).

E al grido “go about your business” che tradotto vuol dire “fatti i c…..i tuoi” la catastrofe sarà completa

Ivan Cavicchi



03 giugno 2024
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