Gentile Direttore,
l'intervento del Prof. Guido Citoni segna un punto di discontinuità nel dibattito sul presente e futuro del MMG. Finalmente viene in luce quell'aspetto contraddittorio tra la funzione del MMG di gate keeping per l'accesso ai benefici erogati dal SSN, onde impedirne un uso inappropriato, e la sua natura giuridica di libero professionista che ha il vantaggio contrario di assecondare i desiderata del paziente per non perderlo.
Chi non vede la contraddizione tra queste due condizione è semplicemente mosso da un interesse personale seppur legittimo rinvenibile nel vantaggio di potere continuare a recitare due parti in commedia: avere l'accesso esclusivo a un mercato chiuso e garantito, non avere rapporto alcuno di riscontro, interfaccia o altro con la dirigenza sanitaria pubblica.
Per andare oltre tale lapalissiana contraddizione il prof. Citoni suggerisce un doppio regime: MMG pubblici per gli esenti dal ticket (i più propensi al consumismo sanitario) e MMG liberi professionisti per i non esenti (con minore interesse a richiedere prestazioni inappropriate, di cui devono caricarsi la compartecipazione al costo).
La proposta si fa dunque carico di sciogliere un problema che esiste ma che a mio giudizio non riuscirebbe a risolvere, perché la creazione di un doppio binario sarebbe estremamente complicata da un punto di vista amministrativo, renderebbe ancora più difficoltoso per i pazienti trovare un MMG, in un momento di grave carenza di tali professionisti e creerebbe ulteriori squilibri nell'offerta.
Perplessità che lo stesso Prof. Citoni lascia intravedere alla fine del suo intervento quando chiude con un "parliamone" invitando a mettere sul piatto la questione.
Per accogliere questo suo invito ribadisco che sarebbe più semplice, come avevamo già proposto con Saverio Proia, di lasciare la convenzione ad esaurimento per i MMG attualmente in servizio che non vogliano passare a dipendenza e di inserire le nuove immissioni nel rapporto di dipendenza.
Un rapporto di dipendenza un contratto di filiera con nuove caratteristiche, e che dovrebbe ricomprendere tutto il personale pubblico e privato che opera nella sanità pur nel rispetto di peculiarità proprie dei diversi ruoli.
Questo contratto sarebbe estremamente vantaggioso per i giovani MMG che, lavorando a stretto contatto con professionisti di altra specialità, potrebbero migliorare le loro performance offrendo un'assistenza più qualificata; sarebbe però una medicina amara per quei MMG di età più avanzata che dalla professione si aspettano gratificazioni extra assistenziali e che difficilmente otterrebbero se rientrassero tutti in un unico contratto.
Non credo sia un segno di maturità ergersi a parte offesa tutte le volte che si parla di medicina generale. Sarebbe invece un segno di rispetto per chi ci legge praticare una sospensione del giudizio, un epochè e limitarsi al merito delle questioni. Questioni che il Prof Citoni ha sollevato non avendo, come il sottoscritto, nessun tipo di conflitto di interessi in tale campo.
Roberto Polillo