Gentile Direttore,
siamo un gruppo di colleghi farmacisti che condividono da più di un anno la condizione di Idoneo all’ultimo concorso bandito da AIFA nella posizione di dirigente farmacista, senza essere stati ad oggi chiamati. Tutto secondo programma, siamo più che consapevoli che essere idonei non porti con certezza ad una assunzione.
Quello che in questi mesi è però emerso, e che ci lascia molto perplessi, è che, nonostante AIFA abbia in pianta organica abbastanza posizioni libere da dirigente farmacista per poterci assumere tutti scorrendo la nostra graduatoria, di fatto abbia continuato a prorogare dei contratti CO.CO.CO. di farmacisti fino ad arrivare a ridosso della scadenza della nostra graduatoria (gennaio 2024).
Non abbiamo nulla contro i lavoratori CO.CO.CO. interni ad AIFA, sicuramente colleghi validissimi, dobbiamo comunque prendere atto che pur avendo sia noi che gli attuali CO.CO.CO. partecipato allo stesso concorso, solo noi siamo risultati idonei nonostante la ripartizione dei punteggi prevista fosse per noi fortemente penalizzante rispetto al personale interno.
Questo ci ha anche portato nelle scorse settimane, dopo aver ravvisato delle carenze motivazionali nelle reiterate proroghe dei suddetti contrati, ad intraprendere un ricorso presso il TAR di Roma, per far valere le nostre ragioni.
Ci ha lasciato sgomenti leggere la bozza del decreto PA Bis discusso nel Consiglio dei Ministri di ieri 15/06/23, secondo la quale, in deroga al TUPI e annullando l’articolo 1, comma 432, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, si decide, nonostante la presenza di una graduatoria per dirigenti sanitari farmacisti ancora in vigore, di assumere a tempo determinato in AIFA 9 dirigenti sanitari, riempendo la pianta organica e mettendo di fatto una pietra tombale sulle nostre possibilità assunzionali.
Quello che non possiamo accettare è il vederci di fatto scavalcati con apposite deroghe di legge pur avendo percorso l’iter previsto dalla normativa vigente sul pubblico impiego e garantito dai principi costituzionali per l’accesso allo stesso.
A nostro avviso, ciò rappresenta una grave violazione dei principi meritocratici che dovrebbero regolamentare il pubblico impiego, che assume una rilevanza ancora maggiore se consideriamo il ruolo strategico dell'ente coinvolto e la delicata fase di riorganizzazione che sta attraversando, la quale ha già sollevato non poche polemiche.
Abbiamo seguito nei mesi passati su Quotidiano Sanità le vicende dei precari AIFA che hanno avuto ampio spazio per rivendicare le loro legittime ragioni, ma ci premeva raccontare anche la nostra esperienza e pertanto abbiamo pensato di condividere con lei la lettera inviata ieri ai ministri competenti dell’attuale governo, in quanto crediamo che esista una narrazione delle assunzioni in AIFA che ci riguarda, che non è mai stata raccontata dalla nostra prospettiva e che riteniamo valga la pena raccontare nell’ottica della massima trasparenza.
Idonei Aifa