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Anche negli ospedali si fa ricerca e formazione, in oncologia lo abbiamo dimostrato

di Luigi Cavanna

06 FEB -

Gentile Direttore
il Collegio dei Primari Oncologi Ospedalieri (CIPOMO) concorda con la lettera del segretario nazionale dell’Anaao dal titolo: “La clinicizzazione delle strutture complesse: ulteriore minaccia per il mondo ospedaliero”.

Esiste un’area ospedaliera grigia, le cui attività, i successi della ricerca e le capacità organizzative non vengono sempre sufficientemente riconosciute e valorizzate da parte delle istituzioni. Tra i reparti ospedalieri, l’Oncologia Medica ha sicuramente contribuito alla formazione con la partecipazione alle reti formative delle Scuole di Specialità e alla ricerca clinica raggiungendo risultati riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Questi risultati hanno contribuito per l’Italia ad avere la sopravvivenza da tumore fra le migliori d’Europa: infatti, a 5 anni dalla diagnosi di tumore il 63% degli italiani è vivo, a fronte del 57% della media europea (fonte: rapporto State of health in the UE).

Questi dati devono fare riflettere e permettono di affermare che l’oncologia medica, così come si è organizzata ed evoluta negli anni, ha raggiunto oggi risultati veramente notevoli. Non sfugge inoltre come il modello dipartimentale e l’interdisciplinarietà come metodo di lavoro abbiano trovato in questo ambito proficua e vantaggiosa applicazione. Farmacologia clinica, medicina personalizzata, attenzione all’individuo malato, ai problemi giornalieri suoi e della sua famiglia hanno così visto specialisti attenti e formati nell’ambito dell’oncologia ospedaliera. A quest’ultima si deve anche la creazione di strutture attente alla prevenzione, agli screening, così come alla terminalità con programmi di assistenza domiciliare nelle varie fasi della malattia.

È parso particolarmente importante ribadire tutto ciò in un momento in cui gli ospedali dovranno affrontare una fase progettuale e gestionale molto complessa, ma in cui le oncologie ospedaliere anche a fatica comunque resistono e continuano nella propria “mission” pur in un sistema fragile. A riprova di ciò il Direttivo del Collegio dei Primari Oncologi Ospedalieri (CIPOMO) ha stilato un documento in cui vengono individuati compiti e funzioni dei Direttori delle strutture complesse di oncologia ospedaliera, ritenute indispensabili per mantenere un alto livello assistenziale, che va dalla ricerca clinica alla presa in carico globale del malato, all’apertura verso le cure sul territorio.

Queste prerogative e queste attribuzioni devono essere mantenute nelle programmazioni regionali e nazionali, per evitare il rischio di vedere esclusivamente relegato nelle università il compito precipuo di formazione e ricerca. Del resto, viene spesso scritto e detto “dove si fa ricerca si cura meglio”, ed è appunto per garantire equità di cure adeguate ed ottimali a tutti i cittadini, che la ricerca e la formazione devono essere attuate su tutto il territorio nazionale, come praticato dagli oncologi medici e dagli infermieri di oncologia, che da sempre cercano di implementare l’organizzazione e la ricerca clinica, per poter affermare che “dove si cura bene si fa ricerca”.

Luigi Cavanna

Presidente Collegio dei Primari Oncologi Ospedalieri (CIPOMO)



06 febbraio 2023
© Riproduzione riservata

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