Gentile Direttore,
per iniziativa di 23 parlamentari del M5S capeggiati dal senatore nonché sottosegretario di Stato al Ministero della salute Pierpaolo Sileri, è stato presentato il ddl n. 1284 in materia di attività libero-professionale intramuraria delle professioni sanitarie cui alla legge 1 febbraio 2006, n. 43.
Il testo prevede che gli operatori delle professioni sanitarie cui alla citata legge, che prestano la propria attività in regime di lavoro dipendente a tempo pieno o parziale presso strutture sanitarie pubbliche, possano esercitare attività libero-professionale, anche intramuraria, in forma singola o associata, in modo da completare il processo di valorizzazione dell’infermiere e delle altre professioni sanitarie che devono diventare attori del servizio intramoenia in team assistenziale per poter godere di una loro esclusività, un loro tariffario e costruire un rapporto di fiducia con il paziente.
Tutto ciò per agevolare una modernizzazione che preveda la riconduzione dell’ambito ospedaliero alla sua vocazione di risposta a determinati e specialistici bisogni dei cittadini e per realizzare una ormai necessaria assistenza territoriale capillare ed estesa con presìdi sanitari e socio-sanitari quanto più prossimi ai cittadini, anche coerentemente alle indicazioni che si evincono dal recente DM 71.
Dal testo della relazione al ddl sono da rimarcare alcuni passaggi essenziali:
- che l’esercizio libero professionale dovrebbe «come suo corollario» discendere da uno status di professione autonoma e libera nell’accezione propria delle altre professioni formate con laurea magistrale;
- che l’istituzione della libera professione intramoenia delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione permetterebbe, specie sul territorio, il potenziamento delle cure primarie, l’abbattimento delle liste di attesa ed il controllo del fenomeno troppo diffuso dell’esercizio abusivo di professione, soprattutto infermieristica;
- che il sussistente vuoto normativo ha dato vita ad un mercato di prestazioni sanitarie per buona parte sommerso, destinato a crescere sempre di più a causa delle cronicità in costante aumento e della domanda che proviene dalle famiglie, mercato che peraltro ha altresì favorito anche l’esercizio abusivo delle professioni non mediche;
- l’errore commesso con la sentenza n. 54 del 31 marzo 2015.
Un sentito ringraziamento ed un ulteriore incoraggiamento va rivolto a tutti i parlamentari coinvolti ed a tutti gli attori istituzionali che vorranno perorare tale disegno di legge, che evidenzia ancora una volta, dopo alcuni tentativi illuminati del passato, che ben al di là di iniziative che vogliono percorrere strade differenti, se c’è qualcosa che potrà davvero valorizzazione le professionalità sanitarie come uno degli elementi peculiari e dirimenti per poter assicurare ai cittadini il diritto ad adeguati servizi sanitari ed a loro stessi una più giusta e tangibile ricompensa per la propria abnegazione ed impegno, che sia di iniziativa popolare o parlamentare … quel qualcosa è una legge.
Dott. Calogero Spada
TSRM – Dottore Magistrale