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Aggressioni in sanità. Ha ragione Tiziana Frittelli: serve obbligo denuncia e costituzione parte civile per le Aziende

di Luciano Cifaldi 

20 MAG - Gentile Direttore, 
mi ero ripromesso di non tornare sul tema della violenza agli operatori sanitari avendoci dedicato buona parte del mio impegno in ambito sindacale. Peraltro nella mia mente è ancora vivo il ricordo di una forte critica ricevuta nel dicembre 2019 da parte di chi, nella organizzazione sindacale alla quale faccio ancora riferimento, riteneva esagerata la mia presenza sul tema.

Il ripetersi da allora di ulteriori frequenti episodi di violenza hanno purtroppo dato ragione a quanti, anche al di là della mia persona, hanno meritoriamente continuato con i mezzi a propria disposizione a tenere accesa l’attenzione dei media, dell’opinione pubblica e della politica su questo grave fenomeno.

Lei ha ospitato più volte su Quotidiano Sanità alcune mie riflessioni. Il fine ultimo del mio operato era anche quello di ottenere dalla politica un cambio di passo ed una iniziativa legislativa forte a tutela degli operatori sanitari. Prima ancora della repressione del fenomeno, comunque doverosa, ritenevo fosse necessaria una attenta analisi dello stesso per garantire la prevenzione e poi la repressione del fenomeni di violenza. Non a caso ho sempre parlato e scritto di battaglia di civiltà e tolleranza zero.

Chiedevo, come organizzazione sindacale, che le Aziende e le Asl si costituissero parte civile contro quanti fossero stati accusati di violenza contro medici, infermieri ed altri operatori sanitari. Arrivai anche al punto, avendone potestà decisionale, di garantire la piena copertura delle spese legali ai nostri iscritti vittime di aggressioni. 

Fino ad oggi pensavo di potermi ritenere abbastanza soddisfatto per l’insieme di iniziative messe in campo ai vari livelli, ricomprendendoci anche l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie.

Però è innegabile che quanto nei giorni scorsi dichiarato dalla presidente di Federsanità Tiziana Frittelli, nell’ambito del congresso di una società scientifica dell’emergenza-urgenza, segna un autentico punto di svolta considerate l’autorevolezza della persona, il suo ruolo di manager ma anche di attentissima osservatrice delle dinamiche della sanità.

La dottoressa Frittelli ha dichiarato che è importante che i prossimi contratti collettivi del comparto e dell’Area Sanità contengano una prescrizione sulla obbligatorietà della segnalazione alla Procura da parte dell’azienda sanitaria di episodi di violenza e sulla necessità della costituzione di parte civile a tutela dei propri dipendenti aggrediti”.

Mi consenta gentile Direttore di amplificare, laddove possibile, questo sapiente passaggio: questo si che è davvero un punto di svolta. Se quanto auspicato da Tiziana Frittelli dovesse realizzarsi, e contestualmente si riuscisse a realizzare una forte campagna di informazione verso l’opinione pubblica, ciò renderebbe onore, seppur tardivamente, ai Colleghi aggrediti e fornirebbe maggiori garanzie e tutele a tutti gli operatori sanitari. 

Confido che i rappresentanti delle organizzazioni sindacali che saranno impegnati nel rinnovo del CCNL non mettano in secondo piano questo tema.

Luciano Cifaldi 
Oncologo medico

20 maggio 2022
© Riproduzione riservata

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