Il numero chiuso a Medicina serve ancora
di Segretariato Italiano Studenti in Medicina
31 GEN -
Gentile Direttore,
il Segretariato Italiano Studenti in Medicina - APS (SISM), viste le dichiarazioni del
Presidente della Regione Liguria On. Giovanni Toti in merito alla discussione emersa durante la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome riguardante le modifiche ai Piani di ripresa del PNRR, ritiene necessario ribadire la sua posizione riguardante l’abolizione dell’accesso a numero programmato al corso di studi in Medicina e Chirurgia.
Una revisione delle modalità di accesso che porti all’eliminazione delle prove di ammissione all’inizio del percorso formativo non rappresenta, a nostro avviso, la soluzione all'attuale carenza del personale medico ospedaliero e del territorio e alla programmazione delle nuove assunzioni sanitarie previste dal PNRR.
Siamo quindi contrari ad un ampliamento del contingente studentesco che non derivi da un’analisi oggettiva che metta in relazione i bisogni di salute del nostro Paese e le capacità della rete formativa universitaria, poiché questo porterebbe ad una sproporzione tra offerta e richiesta dei professionisti della salute.
Inoltre, un ampliamento sconsiderato, ovvero un accesso indiscriminato al percorso formativo in medicina porterebbe esclusivamente ad un impoverimento della qualità della formazione derivante dalla ipersaturazione delle capacità delle Università e non apporterebbe alcun beneficio al nostro Sistema Sanitario Nazionale che richiede sempre un numero finito di professionisti della salute.
Per questo motivo, la programmazione in entrata nel percorso di formazione del personale sanitario nel suo complesso dovrebbe sempre essere basata sull’effettiva stima del fabbisogno del nostro Sistema Sanitario negli anni a venire, sia in totale, riferendosi quindi al numero di accessi garantiti al CdL, sia nelle singole specializzazioni con un numero di Borse stanziate congruo alle necessità preventivate.
Ad oggi vi è ancora poca chiarezza sulle modalità con cui questo fabbisogno è stimato, pertanto il SISM chiede che in primis sia elaborato a livello nazionale un modello unico per tutte le Regioni che permetta una valutazione oggettiva e supportata da dati chiari ed univoci sugli effettivi bisogni di salute della popolazione per poter programmare consapevolmente il futuro.
Riteniamo quindi che i Piani di Ripresa debbano essere rivisti consapevolmente secondo criteri oggettivi in modo tale da migliorare concretamente il nostro Sistema Sanitario Nazionale.
Segretariato Italiano Studenti in Medicina - APS (SISM)
31 gennaio 2022
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