Sanità privata. Lazio: “Rapporto di lavoro dev’essere regolato da contratto nazionale”
La Regione ha disposto la costituzione in giudizio dinanzi alla Corte costituzionale per difendere la norma della legge regionale 13/2018 articolo 9. “Chi lavora in nome e per conto del Servizio Sanitario deve rispettare i contratti collettivi di lavoro e non si può fare dumping a discapito delle strutture che rispettano le regole”.
30 LUG - “Oggi la Giunta regionale del Lazio ha disposto la costituzione in giudizio dinanzi alla Corte costituzionale per difendere la norma della legge regionale 13/2018 articolo 9, in cui si esplicita che il personale sanitario dedicato ai servizi alla persona delle strutture private accreditate deve avere un rapporto di lavoro di dipendenza regolato dal Contratto Collettivo Nazionale, sottoscritto dalle associazioni maggiormente rappresentative nel settore sanitario. Vogliamo difendere questa norma dinanzi alla Suprema Corte per ristabilire un principio: chi lavora in nome e per conto del Servizio Sanitario deve rispettare i contratti collettivi di lavoro e non si può fare dumping a discapito delle strutture che rispettano le regole. È un principio sacrosanto, in difesa della qualità del lavoro e di conseguenza della qualità dei servizi erogati alle persone. Su questo tema non faremo sconti a nessuno e ci difenderemo in tutte le sedi.” Lo dichiara l’Assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria,
Alessio D’Amato.
30 luglio 2021
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Lazio
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy