Covid. Sì a seconda dose AstraZeneca per chi non vuole il mix. Ok a vaccino Janssen agli under 60 difficili da raggiungere. Ecco la nuova Circolare del Ministero della Salute
Dopo l’annuncio di ieri del Governo è stata diramata dalla Salute la nuova circolare contenente le indicazioni del Cts che consentono agli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca di completare, se lo vogliono, il ciclo col medesimo vaccino previa firma del consenso informato e senza quindi ricorrere alla vaccinaziona eterologa. Via libera a vaccino Johnson per gli under 60 ma solo in presenza di determinate circostanze. LA CIRCOLARE
19 GIU - “Secondo quanto evidenziato dal CTS, ferma restando la indicazione prioritaria di seconda dose con vaccino a mRNA, ispirata ad un principio di massima cautela rivolto a prevenire l’insorgenza di fenomeni trombotici in soggetti a rischio basso di sviluppare patologia COVID-19 grave e a un principio di equità che richiede di assicurare a tutti i soggetti pari condizioni nel bilanciamento benefici/rischi, qualora un soggetto di età inferiore ai 60 anni, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria, pur a fronte di documentata e accurata informazione fornita dal medico vaccinatore o dagli operatori del centro vaccinale sui rischi di VITT, rifiuti senza possibilità di convincimento, il crossing a vaccino a mRNA, allo stesso, dopo acquisizione di adeguato consenso informato, può essere somministrata la seconda dose di Vaxzevria. Tale opzione risulta coerente e bilanciata dal beneficio derivante dall’annullamento del rischio connesso alla parziale protezione conferita dalla somministrazione di una singola dose di Vaxzevria”. È quanto si legge nella circolare del Ministero della Salute che consente agli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca di completare, se lo vogliono, il ciclo col medesimo vaccino previa firma del consenso informato.
Nella circolare si precisa poi che i “fenomeni tromboembolici sono meno frequentemente osservati dopo somministrazione della seconda dose (secondo stime provenienti dal Regno Unito sono pari a 1,3 casi per milione, valore che corrisponde a meno di 1/10 dei già rari fenomeni osservati dopo la prima dose). Secondo quanto riferito dal Direttore Generale di AIFA, a oggi, in Italia, non sono stati registrati casi di VITT dopo la seconda somministrazione di Vaxzevria”.
Ma non solo AstraZeneca nella circolare si parla anche del vaccino Johnson. In merito alle richieste di chiarimenti relative al vaccino Jansen la circolare specifica che “il CTS, con parere trasmesso con circolare prot. n° 26246 dell’11-06-2021, ha raccomandato il vaccino Janssen per soggetti di età superiore ai 60 anni, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica di AIFA”.
“Il CTS – prosegue la circolare - ha inoltre previsto la possibilità che si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione, e che in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente. In particolare, il vaccino di cui trattasi potrebbe essere somministrato in determinate circostanze, come ad esempio nel caso di campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione hard to reach. Infatti, in tali circostanze, peraltro già indicate dal CTS, considerate le criticità relative alla logistica e alle tempistiche della somministrazione di un ciclo vaccinale a due dosi, il rapporto benefico/rischio della somministrazione del vaccino Janssen in soggetti al di sotto dei 60 anni potrebbe risultare favorevole”.
19 giugno 2021
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