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Vaccini Covid. Su Astrazeneca botta e risposta tra Sileri e l’assessore del Lazio, D’Amato

Il sottosegretario alla Salute frena sulla proposta della Regione Lazio di somministrare la seconda dose di Astrazeneca agli under60 che ne facciano richiesta, se il medico è d’accordo. “Non correrei rischi di fare un vaccino a vettore virale agli under 50 di sesso femminile”, dice Sileri. L’assessore risponde: “Procediamo in totale sicurezza, ma abbiamo posto al Ministero un quesito che arriva dai cittadini. A loro dobbiamo una risposta, attendiamo il riscontro dal Ministero”.

18 GIU - Continua a far discutere la proposta del Lazio di consentire di effettuare, se il cittadino lo richiede e il medico è d’accordo, la seconda dose di vaccino anti Covid Astrazeneca agli under60 che lo hanno già ricevuto per la prima dose.

Una proposta su cui il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri frena: “Attualmente, con la situazione attuale del virus, non prenderei dei rischi facendo AstraZeneca o qualunque vaccino a vettore virale prevalentemente alle persone sotto i 50 anni di sesso femminile”, ha detto ai microfoni di `Radio Anch'io´, su Rai Radio 1. “Io personalmente - ribadisce Sileri - mi atterrei, con la situazione attuale del virus che sappiamo essere di 20 casi ogni 100mila abitanti, quindi di circolazione estremamente bassa, alle indicazioni. Anche se ci dovesse essere un solo caso di sospetta trombosi in un soggetto sotto i 60 anni - suggerisce il sottosegretario - francamente è un rischio da non prendere”.

Per l’assessore alla Salute, Alessio D’Amato, c’è però una questione aperta, e riguarda coloro che rifiutano il mix di vaccini e che dunque, senza Astrazeneca, non completeranno il percorso vaccinale. E su questo è il ministero a dovere rispondere, precisa D’Amato.
“Nella Regione Lazio - sottolinea in una nota l’assessore - la campagna vaccinale procede veloce e in totale sicurezza, oggi superiamo le 4,5 milioni di somministrazioni. Abbiamo posto un quesito al Ministero della Salute per sapere come comportarci con i circa 2.000 nostri concittadini che non hanno, ad oggi, accettato il mix e che di conseguenza non hanno ancora completato il percorso vaccinale. A loro abbiamo il dovere di dare una risposta, non possono rimanere nel limbo. Attendiamo il riscontro dal Ministero”, conclude D’Amato.

18 giugno 2021
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