Magi (Omceo Roma): “Nel Lazio incremento mortalità no Covid del 6% a causa di mancate diagnosi”
“È sicuramente una conseguenza di tutte le diagnosi perse considerando anche che nei primi mesi del 2020, quando eravamo in lockdown, c'è stata una importante riduzione della mortalità legata a traumi stradali o incidenti sul lavoro nella fascia d'età inferiore ai 45 anni”, in Italia facendo una media dei morti tra 2015 e 2019 sono “24.635 morti in più no-Covid, 15,57% dei decessi in più”. Così Magi intervistato dalla Dire.
23 MAR - “Nel Lazio, facendo un raffronto con gli stessi mesi del 2019, abbiamo avuto da dicembre 2020 a oggi un incremento del 6% per quanto riguarda i morti no-Covid”. Lo fa sapere il presidente dell’Ordine dei medici di Roma,
Antonio Magi, nel corso di un’intervista rilasciata all'agenzia
Dire.
“Questa è sicuramente una conseguenza di tutte le diagnosi perse - spiega Magi - considerando anche che nei primi mesi del 2020, quando eravamo in lockdown, c’è stata una importante riduzione della mortalità legata a traumi stradali o incidenti sul lavoro nella fascia d’età inferiore ai 45 anni. Ma, nonostante questo, c'è stato appunto un incremento di decessi legati a tutte le altre tipologie di morti escluso il Covid”.
Dunque in Italia, facendo “una media dei morti tra il 2015 e il 2019,
abbiamo avuto 24.635 morti in più no-Covid. La media tra il 2015 e il 2019 era infatti di 645.620 morti, mentre solo nel 2020 abbiamo avuto 746.146 morti, quindi in
15,57% in più”.
Ma esiste una “classifica” delle visite e diagnosi perse nel Lazio a causa della pandemia? “Calcolando la differenza tra il 2019 e il 2020 - risponde Magi alla
Dire - abbiamo
194.975 visite oculistiche non fatte,
147.569 visite dermatologiche,
146.649 visite cardiologiche,
117.443 visite ortopediche,
65.891 mammografie non eseguite,
59.211 visite neurologiche,
52.749 tac non eseguite,
24.734 visite gastroenterologiche e
16.412 visite oncologiche”.
23 marzo 2021
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