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Dai detersivi ai cosmetici 1,5 mln bambini esposti a sostanze tossiche

Questo l'argomento del corso di aggiornamento organizzato dall'Ordine dei Medici di Roma 'Tossicologia in Pediatria', con l'obiettivo di "diffondere la cultura dell'emergenza soprattutto in ambito medico ma non solo, anche tra i cittadini".

06 GIU - Secondo gli ultimi dati americani del 2017, "circa un milione e mezzo di bambini sono esposti a sostanze potenzialmente tossiche". A ricordarlo è Nicola Pirozzi, direttore del dipartimento di emergenza, anestesia e rianimazione, dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma all'agenzia Dire. Infatti, l'incidenza di sostanze tossiche in pediatria "si stima tra il 50 e il 55% rispetto al totale, e ha una sua specificità in ambito pediatrico perché nella maggior parte dei casi è accidentale o domestica", ha aggiunto Marco Marano, responsabile del centro antiveleni del dipartimento di emergenza del Bambino Gesu' di Roma.
 
Diverse le cause di intossicazione tra i più piccoli e "secondo la casistica soltanto il 30% delle situazioni sono dovute ai farmaci. Abbiamo poi caustici, cosmetici, prodotti come i detersivi, le sostanze d'abuso e le piante che possono essere velenose. In particolare nei giardini serve attenzione all'oleadro", ha aggiunto Pirozzi.
 
Questo l'argomento del corso di aggiornamento organizzato dall'Ordine dei Medici di Roma 'Tossicologia in Pediatria', con l'obiettivo di "diffondere la cultura dell'emergenza soprattutto in ambito medico ma non solo, anche tra i cittadini", ha dichiarato Giancarlo Roscio, coordinatore del Gruppo Emergenza ExtraOspedaliera dell'Ordine dei Medici di Roma. La grande difficolta' che si sperimenta, soprattutto in pediatria, e' che "i bambini fanno cose che non ci si aspetta e poi non hanno la capacita' di comunicare il sintomo. Prendono alimenti o ingeriscono sostanze che possono nuocere pensando che sia un gioco", ha spiegato Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici di Roma all'agenzia Dire. Dal canto loro "i genitori vanno subito in ansia e non sanno come agire. Per questo diffondere la cultura della prevenzione tra i cittadini e fare formazione ai medici e' fondamentale", ha aggiunto.
 
L'ambizione e' sempre una: "Salvare piu' vite possibili nei momenti di grande difficolta'", ha ricordato il presidente. "La tossicologia "non sempre viene sviscerata nelle sue varie peculiarita' e invece e' importante parlarne, anche in ambito pediatrico, perche'- ha continuato il presidente- ci possono essere situazioni legate a problemi respiratori e alle ostruzioni, problemi cardiovascolari o intossicazioni acute. Tutte urgenze che necessitano di un pronto intervento e di una preparazione dei medici, dei genitori e delle persone che si trovano vicine quando queste emergenze accadono", ha ribadito Magi.
 
Purtroppo, infatti, "fino a tre anni lo sviluppo del bambino prevede che conosca il mondo portando tutto alla bocca e da qui nascono diversi rischi di inalazione di corpi estranei, detersivi e anche foglie pericolose", ha specificato Pirozzi. I momenti piu' a rischio sembrano essere "quelli in cui il livello di attenzione si abbassa, la prima mattina, il ritorno dal lavoro o le fasce del weekend, in cui ci si dedica alla gestione della casa o al riposo. Parallelamente aumenta la possibile esposizione a sostanze tossiche", ha spiegato il direttore del dipartimento di emergenza, anestesia e rianimazione del Bambino Gesu' di Roma.
 
Il corso si e' svolto in collaborazione con il Gruppo Emergenza ExtraOspedaliera sotto il coordinamento di Giancarlo Roscio, "un gruppo nato nel 2008 a cui partecipano la Polizia di Stato, la cattedra di cardiologia della Sapienza, il dipartimento di emergenza-urgenza del Policlinico, insieme all'Ares 118, la Sifop (Societa' italiana formazione permanente) e all'ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma". Con l'obiettivo, ha concluso Roscio, "di sensibilizzare i medici, non solo i pediatri, riguardo eventuali intossicazioni e avvelenamenti, nell'individuazione di sintomi guida importanti come palpitazioni o dolore toracico".
 
Per Corrado Cecchetti, responsabile dell'Area Rossa del dipartimento di emergenza del Bambino Gesu', "diamo costantemente risposta a un numero elevato di richieste che riceviamo, in un ambito che si e' capito essere particolarmente delicato. Viene fatto anche un grande lavoro di sensibilizzazione per garantire l'accesso precoce e il miglior trattamento dei casi". L'impegno dell'Ordine su questi temi c'e' nell'istituzione di "un'apposita commissione che lavora proprio su emergenze e urgenze, formata da professionisti di livello, su scala nazionale, che dipendono direttamente dal consiglio e dalla presidenza dell'Omceo Roma", ha concluso Magi.

06 giugno 2019
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