Aggressione al Ps dell’Umberto I di Roma. Massacra di botte un portantino e scappa
Si tratterebbe di un nigeriano con precedenti e in attesa di essere espulso. Il pestaggio sarebbe scattato senza motivo. Bernardini (Uil Fpl): “Abbiamo promosso una serie di iniziative a livello nazionale per accendere i riflettori sulle condizioni di totale insicurezza in cui i lavoratori della sanità operano e sul numero dei casi di aggressione nei confronti degli stessi, ma dalla politica mai una vera e propria risposta concreta. E’ ora di dire basta. Indignarsi non è più sufficiente”.
06 GIU - Ha massacrato di botte, senza motivo, un portantino nella sala d’attesa del pronto soccorso del policlinico Umberto I di Roma e poi è scappato. E' accaduto domenica e, secondo quanto riportato dall’Ansa, i carabinieri sarebbero sulle tracce di un 41enne nigeriano con precedenti e in attesa di essere espulso. Il pestaggio sarebbe scattato senza motivo.
“Apprendiamo con sgomento ed indignazione quanto accaduto presso il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, dove un operatore è stato aggredito e ferito da un uomo di origine nigeriana, peraltro già noto alle forze dell’ordine, all’interno della sala d’attesa”, commenta in una nota
Sandro Bernardini, Segretario Generale della UIL FPL Roma e Lazio.
“Si tratta di un fatto di gravità assoluta, - continua Bernardini - l’ennesimo atto di violenza nei confronti dei lavoratori che operano nell’ambito della sanità. Negli ultimi anni la UIL FPL a livello nazionale ha promosso una serie di iniziative, tra cui una raccolta firme, per poter accendere i riflettori sulle condizioni di totale insicurezza in cui i lavoratori della sanità operano e sul numero dei casi di aggressione nei confronti degli stessi, senza ottenere mai una vera e propria risposta concreta da parte della politica”.
Per Bernardini “è arrivato il momento di dire basta. Non è più sufficiente indignarsi e condannare pubblicamente tali atti, occorre infatti che chi di dovere intervenga mettendo in campo misure utili a rendere davvero sicuro il lavoro di chi quotidianamente si interfaccia con situazioni delicate e troppo spesso borderline. Voglio dirlo con chiarezza: come UIL FPL noi non ci stancheremo mai di evidenziare tali criticità, pretendendo una presa di posizione concreta ed incisiva da parte delle istituzioni a tutti i livelli. Aiutiamo chi ogni giorno ci aiuta, proteggiamo i lavoratori della sanità".
Gli fa eco la Cisl Fp Lazio: “Basta far finta di niente, stop immediato alla violenza sui posti di lavoro. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza all'operatore di assistenza aggredito e a tutto il personale dell'Umberto I. Chiediamo subito un piano con misure concrete per la sicurezza dei lavoratori in sanità”.
“La sicurezza sul lavoro non è negoziabile”, prosegue la nota del sindacato. “Stiamo assistendo ad una vera e propria escalation di aggressioni e violenze in troppe strutture sanitarie del Lazio. Questo è inaccettabile per i lavoratori e per le loro famiglie. Ma anche per i cittadini che si rivolgono al Ssr. Consentire agli operatori di lavorare in sicurezza e serenità deve essere la priorità di ogni datore di lavoro. E bisogna fare di tutto per garantirla. Servono provvedimenti per la tutela di lavoratori che si trovano già ad operare in condizioni difficili e che in nessun modo devono essere oggetto di violenze. Dall'Azienda Policlinico Umberto I e dalla Regione Lazio –conclude la Cisl Fp Lazio - pretendiamo una risposta immediata: occorrono subito misure di prevenzione e un piano per la sicurezza di tutti i lavoratori della Sanità”.
06 giugno 2019
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