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Hiv. Spallanzani–Sacco al lavoro sulla PrEP iniettiva e i farmaci Long-Acting

Il programma pilota dello Spallanzani e del Sacco per l’accesso controllato alla PrEP iniettiva è partito a dicembre con l’obiettivo di includere 800 persone  escluse dalla PrEP orale per difficoltà di accesso, intolleranza, bassa aderenza o interruzione dei farmaci. Oggi un convegno per analizzare, sia dal punto di vista terapeutico che della prevenzione, le potenzialità dei farmaci a lunga durata d’azione, cosiddetti Long-Acting.

19 DIC - Nuovo capitolo della collaborazione tra l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma e l'ASST Fatebenefratelli Sacco - Università degli Studi di Milano nel contrasto all’HIV. Dopo aver lanciato un programma pilota di accesso sulla Profilassi pre-esposizione (PrEP) iniettiva con cabotegravir, i due Istituti hanno organizzato il convegno nazionale “Long-Acting retrovirals – looking at the future” per discutere e analizzare, sia dal punto di vista terapeutico che della prevenzione, le potenzialità di questa innovativa strategia terapeutica.

Il programma pilota dello Spallanzani e del Sacco per l’accesso controllato alla PrEP iniettiva è partito a dicembre con l’obiettivo di includere 800 persone a rischio che sono escluse dalla PrEP orale per difficoltà di accesso, intolleranza, bassa aderenza o interruzione dei farmaci.

Come spiegato dai due chairs del convegno, Andrea Antinori, Direttore del Dipartimento clinico dello Spallanzani, e Andrea Gori, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive del Sacco, “la profilassi pre-esposizione è un modo per prevenire l'infezione da HIV per le persone che non hanno contratto il virus, ma che sono ad altissimo rischio. La PrEP per via orale, se assunta quotidianamente o secondo lo schema indicato dal medico specialista, è molto efficace nella prevenzione dell'HIV. Tuttavia, l’aderenza ai regimi di PrEP orale (quotidiano o “on demand”) è bassa, e sono frequenti le interruzioni. Inoltre la PrEP orale non risulta facilmente accettabile da parte di persone a rischio particolarmente vulnerabili, come le donne, le persone transgender e le sex workers. La PrEP iniettiva, migliorando in modo sensibile l’aderenza, rappresenta una risorsa importante per estendere in modo efficace e capillare l’azione della PrEP, aprendo nuove prospettive nella prevenzione dell’HIV”.

“L’introduzione dei farmaci a lunga durata d’azione, cosiddetti Long-Acting, nel contesto della terapia anti-HIV – proseguono i due esperti - costituisce un nuovo paradigma nella somministrazione della terapia e rappresenta una delle principali innovazioni farmacologiche degli ultimi anni e, più in generale, conferma il campo delle terapie antivirali e anti-HIV come uno dei più innovativi della medicina. Il passaggio da una pillola al giorno alle combinazioni intramuscolari a lento rilascio costituisce un miglioramento farmacologico e una risposta a sfide cruciali nei percorsi di ottimizzazione dei trattamenti, riduzione della stigmatizzazione e di miglioramento del grado di percezione dell’impatto della terapia cronica e della qualità di vita da parte delle persone con HIV”.

19 dicembre 2024
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