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Aggressione Ps San Filippo Neri di Roma. Anaao:  “I deterrenti non bastano. La questione va affrontata in modo strutturale”

“Chiediamo all’Azienda di costituirsi parte civile a tutela della dignità e dell’integrità dell’operatore dell’Azienda stessa e del Ssn,. Si agisca ora per evitare quella fuga che diventa oggi l’unica via d’uscita ad una situazione davvero insostenibile” dichiarano il segretario nazionale e regionale del sindacato

18 DIC -

“L’Anaao Assomed esprime la propria solidarietà e vicinanza alla collega aggredita da un paziente durante lo svolgimento della sua attività presso il Pronto Soccorso del P.O. San Filippo Neri appena inaugurato. Un clima ormai tossico quello che si respira nelle corsie di ospedale, aggravato dai continui titoloni di presunti casi di malasanità che poi si risolvono nel 97% dei casi in un nulla di fatto, tornando nell’oblio della normalità. La violenza contro gli operatori sanitari è un fenomeno inaccettabile e vergognoso che richiede misure immediate e concrete per garantire la sicurezza di chi, ogni giorno, è in prima linea per prendersi cura della salute dei cittadini. Pretendiamo che venga affrontata in modo strutturale la questione della sicurezza nei Pronto Soccorso e negli Ospedali, spesso divenuti luoghi di tensione e violenza a causa di carenze organizzative e di politiche inefficaci”.

È quanto dichiarano in una nota il Segretario Nazionale Pierino Di Silverio e Aldo Di Blasi Segretario Regionale Lazio dell’Anaao Assomed.

“È inconcepibile che tali aggressori, spesso lasciati in custodia nelle strutture sanitarie, vengano abbandonati alla gestione esclusiva del personale medico, senza adeguate misure di vigilanza – hanno sottolineato – Il nuovo Pronto Soccorso, appena inaugurato, avrebbe dovuto rappresentare un simbolo di efficienza e innovazione al servizio dei pazienti, e non un nuovo teatro di aggressioni. Quello del personale medico e sanitario è diventato un problema sociale e i deterrenti non bastano ad evitare episodi come quello di ieri che ha visto ancora una volta soccombere ad una violenza animalesca una dottoressa, una collega che cercava solo di curare. Nessuna tutela, nessuna protezione. Dove è finito lo Stato? Dove sono le Aziende che dovrebbero garantire la sicurezza per gli operatori? Ci sentiamo sempre più soli costretti a combattere la malattia, stretti dai continui attacchi mediatici, personali, politici.

Chiediamo all’Azienda di costituirsi parte civile a tutela della dignità e dell’integrità dell’operatore dell’Azienda stessa e del Servizio Sanitario Nazionale. Si agisca ora per evitare quella fuga che diventa oggi l’unica via d’uscita ad una situazione davvero insostenibile. L’Anaao Assomed continuerà a battersi con fermezza affinché episodi come questo non si ripetano e affinché la sicurezza sul lavoro degli operatori sanitari diventi una priorità per tutti”.



18 dicembre 2024
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