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Cittadinanzattiva. “Situazione nei Pronto Soccorso insostenibile per cittadini e operatori sanitari”

L’associazione a tutela dei cittadini riferisce di 1.043 pazienti in attesa di ricovero su 1.909 presenti nei PS sui 4.219 accessi delle ultime 24 ore. “La sicurezza e la qualità dei servizi di PS sono costantemente a rischio”, dice Cittadinanzattiva Lazio, che chiede con urgenza “un’azione comune” con le istituzioni “che porti a soluzioni dignitose per tutti”.

11 GEN - “1.043 pazienti in attesa di ricovero su 1.909 presenti nei PS sui 4.219 accessi delle ultime 24 ore. E’ questo il bollettino dei Pronto Soccorso nel Lazio. Tale situazione è inaccettabile, insostenibile e non dignitosa per le persone, per i pazienti e per gli operatori sanitari dell’emergenza-urgenza del Lazio”. A denunciarlo, in una nota, Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio.

“Ormai assistiamo basiti alla situazione dei Pronto Soccorso nel Lazio - prosegue Rosati -. Da mesi sono tutti in sofferenza per un combinato disposto micidiale: pochi operatori e molti accessi. La stessa Delibera della Regione Lazio per la gestione del sovraffollamento del 17/11/2022 riconosce che a fronte di circa 1.400.000 il 43% (602.000 cittadini circa) sono riferibili a codici minori che dovrebbero essere gestiti nel territorio”.

A questa “inappropriatezza” di accesso si somma la ormai cronica pratica del “boarding” dei pazienti in attesa di posto letto nei reparti ospedalieri. “Qui - spiega Cittadinanzattiva - si giunge a stazionare anche per più di 7 giorni in attesa di posto letto. Qui la situazione assume caratteri paradossali perché questi pazienti già visitati e indirizzati dal personale del PS non sono assistiti dal personale di reparto di destinazione, ma dal personale del PS che viene distolto quindi dalle sue mansioni con l’effetto di diminuire ulteriormente le normali attività già sotto stress a causa carenza del personale. E’ evidente che la sicurezza e che la qualità dei servizi di PS in questo modo sono costantemente a rischio. Forse è il caso di dirlo in modo ancora più chiaro e netto”.

In queste condizioni, ribadisce infatti l’associazione, “non può essere garantito un servizio qualitativamente elevato. Non si tratta di fare terrorismo mediatico, ma di guardare in faccia alla realtà. Avere ogni giorno oltre 800 persone di media che stazionano nei PS non è normale, non è accettabile, non è sostenibile. E tale situazione la stanno pagando i cittadini in primis e gli operatori dei servizi di emergenza-urgenza”.

Per Cittadinanzattiva Lazio, le soluzioni di questi anni, “gli accordi sottoscritti con SIMEU Lazio e Regione Lazio” devono "trovare applicazione immediata, quanto meno per tamponare una situazione al collasso. Serve una riflessione seria sul numero dei posti letto occorrenti (800 pazienti al giorno significa un ospedale della grandezza dell’AO San Giovanni di Roma circa) nel Lazio; così come serve capire perché si accede in modo improprio ai PS e quindi avviare seriamente politiche sui servizi territoriali e sulla medicina territoriale in modo specifico; così come si deve dare continuità alle Delibere della Regione Lazio che restano per lo più lettera morta nella pratica quotidiana nelle diverse realtà territoriali (il sabato e la domenica non si dimette; il boarding nonostante diversi atti regionali è un fenomeno ormai normale; il sovraffollamento è la norma e non l’eccezione…)”.

“Visto che a breve ci sarà una nuova Consiliatura regionale - conclude Cittadinanzattiva Lazio - già da ora chiediamo la massima attenzione al tema della salute e che lo spirito, chiunque vinca, su queste politiche pubbliche sia di estrema collaborazione tra i diversi soggetti politici di partito e le organizzazioni civiche e dei pazienti perché sulla salute non esistono differenze. Quelle vengono create dalla disorganizzazione, dai disservizi e dalla mancanza di volontà politica. Come Cittadinanzattiva Lazio presenteremo le nostre proposte sulla sanità pubblica, e non solo, ai diversi candidati Presidenti alla Regione Lazio e ai candidati consiglieri perché la situazione è complicata e necessita di una grande partecipazione di tutti i soggetti alla costruzione delle politiche pubbliche”, conclude Rosati.

11 gennaio 2023
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