Medicina generale. Dalla Fimmg il vademecum su come gestire gli studi in sicurezza. Scotti: “Noi già parte attiva del Ssn”
Nel documento di sei pagine sono contenuti protocolli per il personale di segreteria, per la gestione dei pazienti, dei casi sospetti e di situazioni di emergenza, ma anche procedure di sanificazione e disinfezione. Spazio infine ai dispositivi di Protezione Individuale e Dispositivi Medici. Il segretario replica poi alla Fp Cgil Medici che ieri ha proposto un nuovo modello basato su dipendenza: “ Non si diventa parte del sistema attraverso la contrattualità”. IL VADEMECUM
09 MAG - Un vademecum a disposizione dei medici di famiglia per garantire la sicurezza nei loro studi nell'era del coronovavirus. Una serie di protocolli operativi a cui attenersi scrupolosamente per gestire al meglio la Fase 2. E' il contenuto del documento “Protocollo per gli Ambulatori Medici per la gestione post-emergenza Covid-19” messo a punto dalla FIMMG per i medici di medicina generale italiani.
All'interno una serie di misure organizzative strumentali ad assicurare la massima sicurezza gestionale degli studi di medicina generale. Indicazioni generali che i medici potranno poi adattare alla situazione reale e concreta dei singoli studi.
“Prosegue con questo documento l’attività di indicazione ai colleghi sulle procedure per la tutela loro e dei pazienti – sottolinea il segretario nazionale della FIMMG
Silvestro Scotti – che sin dall’inizio della pandemia, con la proposta di scheda di valutazione per il triage telefonico e da ultimo nelle scorse settimane con il documento sulla gestione territoriale da parte dei mmg dei casi sospetti o accertati di Covid 19 inviato anche all’attenzione del Ministro, la FIMMG ha elaborato e messo a disposizione. La medicina generale, ritiene suo ruolo e responsabilità, forte proprio della sua autonomia organizzativa, che in assenza di informazioni specifiche e orientamenti, quello di proporre procedure sul proprio e specifico modello assistenziale. Basterebbe ricordare come, sin dal primo momento dell’emergenza ha assunto su di sé il ruolo e la responsabilità di elaborazione e messa a punto di strumenti per i medici, protocolli organizzativi e procedure utili anzi necessarie per la gestione dell’emergenza sul territorio”.
Scotti ha ribadito che “la medicina generale è parte attiva e propositiva del SSN, è già parte del sistema”. “Non si diventa parte del sistema attraverso la contrattualità – ha sottolineato riferendosi alla proposta (della Fp Cgil Medici ndr.) di chi li vuole “portare all’interno del sistema” - ma attraverso la responsabilità professionale, il ruolo e i compiti che dalla convenzione derivano, non serve altro che saper usare lo strumento convenzionale a livello nazionale, regionale e aziendale, come si sta rendendo evidente su molte iniziative di eccellenza anche su emergenza Covid-19 partite proprio dalla medicina generale e presenti proprio nei territori più colpiti”.
09 maggio 2020
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