Tecnici di laboratorio: il 90% del tempo sprecato per spostamenti interni
Tempi di attesa dei referti clinici troppo lunghi? Uno dei motivi è l’enorme tempo sprecato dagli operatori a fare la spola da un punto all’altro della struttura a causa a disorganizzazione, errori di programmazione e adempimenti burocratici ridondanti. La denuncia da una ricerca Valeocon Management Consulting, secondo la quale ottimizzando la programmazione e riducendo all'essenziale i passaggi burocratici, la puntualità nella consegna dei referti passata dal 30 al 97%.
17 GIU - "I cittadini che si rivolgono a una struttura pubblica possono arrivare ad attendere 7 giorni per i risultati dei test più comuni e oltre un mese per il responso di TAC, biopsie, aghi aspirati, mammografie, pap-test e amniocentesi". Attese lunghissime, ma la colpa non è delle carenze di organico né dei fannulloni. Secondo un’indagine della Valeocon, società di consulenza aziendale che annovera tra i suoi clienti Pfizer, Novartis, Johnson&Johnson e Chiesi Farmaceutici, la causa potrebbe risiedere nella disorganizzazione delle strutture.
Il 90% del tempo di lavoro dei tecnici di laboratorio, infatti, è sprecato in spostamenti tra una stanza e un’altra necessari per portare a termine le procedure. Ciò provoca inevitabilmente un ritardo nelle consegne dei risultati di analisi anche importanti come TAC, biopsie o mammografie. Razionalizzando le modalità operative e snellendo gli adempimenti burocratici è possibile dimezzare i giorni di lavorazione per i test di laboratorio e migliorare drasticamente la puntualità nella consegna dei referti.
Nel corso del 2009, Valeocon ha realizzato diversi progetti di consulenza finalizzati a incrementare la produttività e a migliorare la qualità del servizio di importanti laboratori di analisi cliniche. In tali occasioni i consulenti Valeocon hanno potuto verificare “sul campo” quali siano i fattori che maggiormente incidono sui tempi di consegna dei referti di laboratorio.
L’analisi delle varie situazioni ex ante ha evidenziato alcune aree di disorganizzazione e dispersione di risorse: prima fra tutte il fatto che il personale “consuma” circa il 90% dell’orario lavorativo per trasferimenti all’interno del laboratorio. A questo fattore negativo si sommano altre inefficienze piuttosto comuni nelle strutture sanitarie tanto pubbliche che private, ovverosia tempi di lavorazione superiori alla media, mancanza di visibilità sulla reale capacità del laboratorio, ritardi legati ad approvazioni e firme mancanti nonché confusione dovuta a continui stravolgimenti nell’ordine di priorità dei test da effettuare.
Ma dove si è intervenuti ottimizzando la programmazione e riducendo all'essenziale i passaggi burocratici, la puntualità nella consegna dei referti passata dal 30 al 97%.
“Noi italiani – ha commentato Massimo Appiotti, partner Valeocon - tendiamo a essere ferocemente critici nei confronti delle prestazioni erogate dalle strutture del Servizio Sanitario Nazionale e, allo stesso tempo, rassegnati a convivere con livelli d’inefficienza che, evidentemente, percepiamo come fisiologici e/o ineliminabili. “nvece, siamo convinti che un approccio assolutamente pragmatico, finalizzato a liberare le reali potenzialità delle risorse a disposizione, possa conseguire anche in ambito pubblico risultati concreti e durevoli in termini di efficienza e di qualità del servizio reso al cittadino”.
17 giugno 2010
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