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Infermieri. Nursing Up: “Finalmente messe da parte le reticenze”


Il sindacato commenta con soddisfazione il documento prodotto dal Tavolo tecnico-scientifico della professione infermieristica. “Auspichiamo che questo nuovo modo di considerare l’infermiere, unitamente all’esigenza di rendere concreta l’implementazione delle sue competenze,  rappresentino un nuovo ed imprescindibile inizio”.

24 OTT - “Il Nursing Up vede con positività ed ottimismo questo nuovo inizio che parte dall’aver messo a sistema nello stesso documento gran parte delle moderne potenzialità di utilizzo delle elevate competenze infermieristiche, per porle a disposizione del paziente ed in ultima analisi di tutta la collettività  e per restituire , con ciò all’infermiere,  la dignità di ruolo che merita”. Così il sindacato degli infermieri commenta, in una nota, il documento elaborato del Tavolo Tecnico scientifico della professione infermieristica che il sottosegretario di Stato Vito De Filippo ha inviato ai Direttori Generali delle varie articolazioni  del Ministero della Salute. “Tale invio, preceduto da una lunga lettera del Sottosegretario dimostra l’importanza di questo documento e lo pone alla base di quelli che dovranno essere gli obiettivi e le scelte strategiche dei prossimi anni riguardo agli infermieri”, commenta in Nursing Up.

Per il sindacato, “in particolare con tali indicazioni si mira, finalmente, a rendere organica una politica che ponga la rivalutazione del patrimonio dei professionisti sanitari al centro di un disegno più ampio di riforma dell’intero sistema sanitario nazionale”. E “finalmente con tale iniziativa, vengono messe da parte le reticenze nel considerare l’infermiere per ciò che è, e quindi come responsabile dell’assistenza generale con le seguenti competenze” che il Nursing Up elenca in dettaglio:
 
1.    “competenza ad individuare autonomamente le cure infermieristiche necessarie ai pazienti utilizzando le conoscenze teoriche e cliniche attuali nonché di pianificare, organizzare e prestare le cure infermieristiche nel trattamento dei pazienti, sulla base delle conoscenze e delle abilità acquisite (e già indicate nel Dlgs 206/2007, ndr), in un'ottica di miglioramento della pratica professionale”;

2.    “competenza di lavorare efficacemente con altri operatori del settore sanitario, anche per quanto concerne la partecipazione alla formazione pratica del personale sanitario sulla base delle conoscenze e delle abilità acquisite”;

3.    “competenza di orientare individui, famiglie e gruppi verso stili di vita sani e l'autoterapia, sulla base delle conoscenze e delle abilità acquisite ai sensi del comma 6, lettere a) e b)”;

4.    “competenza di avviare autonomamente misure immediate per il mantenimento in vita e di intervenire in situazioni di crisi e catastrofi”;

5.    “competenza di fornire autonomamente consigli, indicazioni e supporto alle persone bisognose di cure e alle loro figure di appoggio”;

6.    “competenza di garantire autonomamente la qualità delle cure infermieristiche e di valutarle”;

7.    “competenza di comunicare in modo esaustivo e professionale e di cooperare con gli esponenti di altre professioni del settore sanitario”;

8. “competenza di analizzare la qualità dell'assistenza in un'ottica di miglioramento della propria pratica professionale come infermiere responsabile dell'assistenza generale”.

Nella nota il Nursing Up evidenzia in particolare il primo punto “perché si tratta di un concetto ormai consolidato sotto il profilo giuridico nazionale, comunitario ed internazionale, ma – nostro malgrado – sino ad oggi non ancora pienamente applicato nella realtà lavorativa italiana.  Proprio per questo, ultimamente, l Nursing Up ha avviato  una serie di iniziative importanti  per attribuire anche all’infermiere - e non solo al medico - la pratica dell’agopuntura. In Nursing Up – spiega il sindacato - ha dato molta importanza a tale problematica, non tanto per la specifica problematica dell'agopuntura (con tutto il rispetto verso questa disciplina della medicina cinese) , ma perché si   tratta dell’ennesimo atto di protagonismo con il quale  il mondo medico si attribuisce arbitrariamente delle competenze in barba alle indicazione dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità. D’ora in avanti Nursing Up seguirà la linea dura”, avverte il sindacato.

Tornando al documento prodotto dal tavolo tecnico scientifico sulla professione infermieristica, il Nursing Up si dice poi “molto soddisfatto dell’evidenza che le nostre indicazioni siano state integralmente recepite, infatti le parti che avevamo chiesto di cancellare sono state opportunamente cassate”.

E sottolinea come “con il documento si forniscono importanti indicazioni anche su materie che stanno molto a cuore agli  infermieri  quali: infermieristica di famiglia e di comunità, assistenza infermieristica domiciliare, assistenza infermieristica ambulatoriale, ospedali di comunità”.
 
Il Nursing Up vede con “positività ed ottimismo questo nuovo inizio che parte dall’aver messo a sistema nello stesso documento gran parte delle moderne potenzialità di utilizzo delle elevate competenze infermieristiche, per porle a disposizione del paziente ed in ultima analisi di tutta la collettività  e per restituire , con ciò all’infermiere,  la dignità di ruolo che merita”.

“Come Sindacato – prosegue la nota - siamo anche contenti del fatto che il Ministero della Salute, dopo le nostre richieste e segnalazioni, abbia corretto il tiro su bozze precedenti del documento che rischiavano di portare il testo verso  una deriva del tutto lontana dai nobili obiettivi iniziali. Ci riferiamo  nuovamente , ma solo perché nessuno dimentichi, alla cancellazione degli ultimi capoversi del paragrafo 2 e del paragrafo 3b , che il documento conteneva e che rappresentavano "orrori macroscopici", contestati  con determinazione dal nostro Presidente e tempestivamente cassati”.

L’auspicio del Nursing Up è che “questo nuovo modo di considerare l’infermiere, unitamente all’esigenza di rendere concreta l’implementazione delle sue competenze,  rappresentino un nuovo ed imprescindibile inizio per i Direttori Generali del Ministero della Salute che avranno il compito di orientare le politiche sanitarie dei prossimi tempi su tale nuova visione del professionista sanitario”.

Il sindacato conclude affermando che continuerà “in ogni Sede a batterci per la nostra dignità professionale e per la reale e fattuale evoluzione della nostra professione”.

24 ottobre 2016
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