Farmacia. Contratto collaboratori: il Conasfa chiedi chiarimenti
Dopo la realizzazione della nostra inchiesta sulle trattative per il rinnovo del contratto dei farmacisti collaboratori (leggi la prima e la seconda puntata) e l’apertura della Fofi e del Movimento nazionale liberi farmacisti al passaggio dei farmacisti collaboratori dal contratto di commercio a quello sanitario, il Conasfa torna sul tema per sollecitare Federfarma e le OoSs ad una rapida conclusione delle trattative.
12 MAG - Quali sono le opportunità e i limiti dell’inquadramento del contratto per i farmacisti collaboratori nell’area “commercio” e nell’are “sanità privata”? Quali sono le posizioni delle organizzazioni sindacali a riguardo? E perché questa eventuale modifica nell’inquadramento non può essere effettuata ora? Sono questi i quesiti che il Conasfa, la Federazione nazionale delle associazioni dei farmacisti non titolar, rivolge a Federfarma e alle organizzazioni sindacali che deputate al rinnovo del contratto e alla contrattazione integrativa per i collaboratori di farmacia. E alle quali, denuncia il Conasfa, “abbiamo più volte richiesto un confronto senza nessun esito. Ci rimangono le risposte ufficiose, poche e contrastanti. Sono evidenti le posizioni non uniformi all'interno OoSs. Quello che è certo – aggiunge la nota del Conasfa - è che i farmacisti non titolari dipendenti delle Farmacie non hanno mai ricevuto un riconoscimento retributivo e normativo adeguato. A questo vanno aggiunti i costanti ritardi nei rinnovi contrattuali seguiti da avvilenti "una tantum" come riparazione per il tempo perso”.
Il Conasfa ricorda che nelle 18.000 Farmacie lavorano 50.000 farmacisti non titolari, “e con questi ultimi il più delle volte viene a contatto il cittadino”. Le loro condizioni contrattuali sono quindi una questione “importante per il riconoscimento della valenza sanitaria del servizio svolta dal farmacista in farmacia”. Per questo la Federazione dei farmacisti non titolari chiede che sul tema si apra un chiaro confronto e che si giunga “in tempi brevi” al rinnovo del contratto dei dipendenti di farmacia privata, “prevedendo un miglioramento retributivo che vada oltre il recupero dell’inflazione, e l’introduzione di ‘griglie remunerative’ per la crescita di carriera: queste sono richieste che potrebbero essere riconosciute in un battito d'ali, tralasciando tutti i tecnicismi che a molti collaboratori oramai interessano poco. Se alla categoria non saranno fornite queste risposte – conclude la nota -, si continuerà nel ‘labirinto’ che non sortisce nulla di concreto al farmacista collaboratore in prima linea nella farmacia. Poco importa nuove scenografie, se alla fine la trama è sempre la stessa”.
12 maggio 2011
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