Quest’anno il Forum Risk Management arriva “in una fase molto complessa per la sanità, che richiede scelte coraggiose, riforme e innovazione dei modelli organizzativi. E chiaramente un’attenzione maggiore da parte del Governo che deve subito stanziare più risorse”.
Con queste parole l’assessore alla Sanità della regione Toscana Simone Bezzini ha inquadrato gli scenari nei quali si inserisce la kermesse aretina che apre domani i battenti. Quattro giorni di confronto che si preannunciano particolarmente “vivaci”
Due i grandi temi sul tavolo: la riforma della sanità, che dopo 25 dalla legge 229 del 1999, deve ormai cambiare pelle (e chissà che dall’atteso intervento del Ministro della Salute Orazio Schillaci, previsto nella giornata di apertura, non arrivi qualche indicazione); e il rilancio di un nuovo Patto per la salute tra governo e Regioni. Ma su quest’ultimo punto, avverte Bezzini, bisogna prima chiarire, una volta per tutte, qual è la direzione di marcia che si vuole intraprendere.
Assessore Bezzini, qual è a suo parere la valenza del Forum Risk Management in generale per il mondo della sanità?
Cosa significa ospitare la "kermesse delle kermesse" in sanità per la regione Toscana?
Ospitare un evento di questa portata in Toscana è motivo di orgoglio per la nostra Regione, che è in prima linea per difendere il diritto alla salute. Quest’anno arriva in una fase molto complessa per la sanità, che richiede scelte coraggiose, riforme e innovazione dei modelli organizzativi. E chiaramente un’attenzione maggiore da parte del Governo che deve subito stanziare più risorse.
Nell’ambito delle giornate di lavoro si terrà una seduta della Commissione Sanità. Il grande tema del tavolo è come rilanciare un nuovo Patto per la salute a difesa del Servizio sanitario italiano. Cosa ci dobbiamo aspettare?
Prima di tutto serve chiarire qual è la direzione di marcia. Vogliamo o non vogliamo una sanità pubblica ed universalistica? Io mi auguro che la risposta a questa domanda sia affermativa. Se così fosse non vi ombra di dubbio che diventa fondamentale ricostruire un patto tra tutti gli attori del sistema che dovrà necessariamente essere fondato su tre elementi: più risorse, innovazione dei modelli organizzativi per rispondere ai bisogni di salute in rapida evoluzione e appropriatezza. Tutto ciò è indispensabile per far crescere qualità della presa in cura e dell’assistenza alle persone, ma anche la fiducia verso il sistema sanitario, sia da parte dei cittadini che dei professionisti.