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Specializzazioni Area Sanitaria. Cisas: “Da Ministero Salute e Istruzione ancora silenzio su Dm ‘Scuole Miste’. Al via ricorsi contro blocco accesso”


Il Coordinamento italiano specializzandi di area sanitaria ha presentato un ricorso sulla mancata pubblicazione, entro i termini stabiliti, del Decreto Ministeriale “scuole miste”. “Migliaia di specializzandi in corso attendono la pubblicazione del DM per poter richiedere il passaggio al nuovo ordinamento ad anni ridotti e alle nuove scuole accorpate”.

24 OTT - Il Coordinamento italiano specializzandi di area sanitaria ha deciso di far partire un’azione legale per i ritardi nella pubblicazione del Decreto Ministeriale ‘Scuole Miste’ e in una nota spiegano le ragioni di questa scelta e i problemi in essere.

“Ci è stato chiesto di attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Interministeriale del 4 febbraio 2015 (Riordino scuole di specializzazione di area sanitaria), in cui l’unico comma non reso immediatamente attuativo è stato il 3 dell’art.1, riguardante le scuole ad accesso misto. Ci è stato chiesto di lasciar passare i 60 giorni previsti dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, rassicurandoci sulla emanazione nei termini stabiliti del DM. Ci è stato detto di non creare allarmismi e di non mettere in atto ricorsi durante periodo di attesa della pubblicazione del DM, affinché non ci fossero ritorsioni da parte dei Ministeri. La situazione attuale:

1) Sono trascorsi 8 mesi dalla pubblicazione del DM interministeriale di febbraio e ben 142 giorni dalla pubblicazione dello stesso in Gazzetta Ufficiale (03. 06. 2015).

2) Il Decreto Ministeriale “scuole miste”, dopo il parere favorevole a settembre del Consiglio Superiore di Sanità e pronto dunque per la firma definitiva dei Ministri Lorenzin e Giannini, è ora ritornato al CUN (Consiglio Universitario Nazionale) in una sorta di “gioco dell’oca”, allungando nuovamente le tempistiche di pubblicazione.

3) Il Decreto Interministeriale del 4 febbraio ha previsto il riordinamento delle scuole ad “accesso esclusivo per non medici”(Farmacia Ospedaliera, Fisica Medica e le Scuole in Odontoiatria) determinando una scissione normativa all’interno dei “non medici” allo scopo di attuare un voluto “Divide et Impera”. Nonostante il riordinamento, i nuovi accessi a tali scuole continuano a rimanere bloccati in tutta Italia, tranne pochissime eccezioni.

4) Migliaia di giovani laureati in discipline scientifiche attendono da più di un anno e mezzo di poter accedere alle scuole di specializzazione di area sanitaria, vedendosi negata la possibilità di frequenza ad un corso universitario di Alta Formazione, sancita e prevista dalla legge italiana.

5) Migliaia di specializzandi in corso attendono la pubblicazione del DM “scuole miste” per poter richiedere il passaggio al nuovo ordinamento ad anni ridotti e alle nuove scuole accorpate. Molti di loro assisteranno ad una delle più grandi discriminazioni mai messe in atto in campo sanitario: i colleghi medici retribuiti dello stesso anno di corso si specializzeranno un anno prima (in 4 anni), al contrario degli specializzandi “non medici” che dovranno attendere un ulteriore anno (5 anni) per specializzarsi, lavorando giornalmente in ospedale senza alcuna retribuzione!

6) Gli ospedali universitari in tutta Italia stanno assistendo ad un crollo del numero degli specializzandi “non medici”, determinando evidenti problematiche di copertura dei servizi.

In seguito a quanto esposto, il C.I.S.A.S. ha dato il pieno supporto all’avvio di una duplice azione legale promossa dallo studio legale dell’Avv. Maria Annunziata. Si tratta, infatti, di un doppio ricorso al TAR LAZIO supportato e finanziato da numerosi specializzandi afferenti alle scuole di specializzazione dell’Università “Federico II” e “Seconda Università” di Napoli e dal C.I.S.A.S., rappresentato dal presidente, il dott. Francesco Corrente. Il primo ricorso si focalizza sulla mancata pubblicazione, entro i termini stabiliti, del Decreto Ministeriale “scuole miste”, determinando le conseguenze di cui sopra. Il secondo ricorso è avverso il silenzio serbato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in ordine alla Diffida inviata a giugno, promosso dallo stesso studio legale e divulgato dalla nostra associazione. Tale Diffida ha raccolto le firme di migliaia di specializzandi in tutta Italia.

La nostra associazione è certa dell’utilità di tali azioni legali per far giustizia su una problematica che si sta aggravando con il passare del tempo e che vede l’indifferenza delle istituzioni, della politica e di diverse rappresentanze scientifiche italiane”.

24 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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