È polemica a colpi di note tra l’Uap, Unione ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità Privata e Fnob e Federlab. Motivo del contendere le “modalità” di partecipazione delle associazioni di categoria all’elaborazione del Nomenclatore istituzionale.
Per l’Uap, ci sarebbero stati “incontri personali riservati”, tra Fnob e Federlab con il ministro Schillaci “a cui non è stato concesso di partecipare a nessun’altra associazione di categoria, in maniera del tutto discriminatoria”. Una partecipazione desunta dall’Uap da una nota del presidente della Fnob, Vincenzo D’Anna inviata nei giorni scorsi.
Immediata la replica di D’Anna che, insieme al presidente di Federlab Italia Gennaro Lamberti respinge l‘interpretazione definendola “diffamatoria”.
Ma veniamo a fatti, anzi alle note diffuse dalle Associazioni di categoria. L’Uap, criticando aspramente il decreto Tariffe che “porterà al tracollo della sanità italiana”, rimarca che “dal comunicato emesso a firma del presidente della Fnob, dottor D’Anna, si legge che tale risultato è il frutto di un impegno personale proprio, unitamente al dottor Lamberti e al ministro Schillaci, che ha portato a compimento un lavoro dal quale tutto il resto della categoria è rimasta esclusa. Ci si chiede il motivo per cui le maggiori associazioni di categoria siano rimaste escluse da tali incontri” e quindi “si attendono i chiarimenti del ministero della Salute su quanto comunicato dal dottor D’Anna, dal quale emergono incontri personali riservati a cui non è stato concesso di partecipare a nessun’altra associazione di categoria, in maniera del tutto discriminatoria”.
Affermazioni queste della Uap, bollate da Fnob e Federlab come “mendaci e diffamatorie”. “Apprendiamo che subito dopo la presentazione della bozza di decreto sulle nuove tariffe di remunerazione per la specialistica ambulatoriale ed i laboratori di analisi, l’Uap ha manifestato il proprio dissenso. Nel comunicato diffuso, però, ricorrono affermazioni mendaci e diffamatorie che investono nominalmente sia il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei biologi (Fnob) che quello di Federlab Italia, l’associazione maggiormente rappresentativa, a livello nazionale, per la branca di laboratorio”, lamentano D’Anna e Lamberti.
Al di là “di ogni azione da intraprendere a tutela della nostra immagine e della nostra onorabilità”, proseguono D’Anna e Lamberti “si precisa e si smentiscono le affermazioni inerenti ‘intese personali e riservate’ con qualsivoglia organismo o dirigente del ministero della Salute in ordine alla determinazione delle tariffe e, più in generale, dell’intero Nomenclatore” che “è stato elaborato dai tecnici ministeriali dopo varie consultazioni con gli Ordini professionali, le società scientifiche del comparto di laboratorio (Fismelab) e le associazioni di categoria interessate tra le quali, guarda caso, anche quella degli stessi contestatari. Il tutto in un clima di partecipazione collaborativa, corale e pubblica nelle sedi istituzionali preposte”.
Su un punto tutti concordano: il provvedimento non è privo di criticità nella definizione della tariffe. Ma su questo, ogni Associazione presenterà le proprie osservazioni.