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Assistente infermiere. Chierchia (Cisl Fp): “Opportunità da non sprecare. Aprire confronto con sindacato su competenze”


"Riteniamo essenziale un confronto partecipativo per evitare di creare una figura che non riesca a rispondere né alle esigenze del sistema sanitario né a quelle dei giovani che desiderano intraprendere una carriera in questo settore. Chiediamo pertanto che sia aperto subito un dialogo continuo con le organizzazioni sindacali".

09 SET -

“La figura dell’Assistente Infermiere rappresenta una potenziale svolta per il sistema sanitario italiano. Tuttavia, questa opportunità rischia di essere sprecata se non gestita correttamente”.

Lo dichiara, in una nota stampa, Roberto Chierchia, Segretario nazionale della Cisl Fp, riferendosi ai contenuti dello schema di accordo recentemente inviato alla Conferenza delle Regioni.

“La Cisl Fp, già nel giugno 2023, insieme alle altre sigle confederali, ha espresso un parere sul tema durante un tavolo di confronto con il Ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni. In quella sede avevamo manifestato la nostra volontà di contribuire a strutturare una nuova figura professionale, con l’obiettivo di non danneggiare le carriere degli operatori socio-sanitari (OSS) o degli infermieri, ma che anzi ne integrasse i percorsi di crescita. Vogliamo creare una figura che arricchisca il sistema sanitario pubblico e privato, fornendo nuove opportunità professionali. Una figura che, tra l’altro, è già presente in molti sistemi sanitari internazionali, dove ha trovato un suo spazio giuridico e operativo senza creare conflitti di competenze. Questa figura potrebbe migliorare l'efficienza del nostro sistema, ma solo se affiancata ad una valorizzazione economica e contrattuale adeguata per tutti i professionisti sanitari, per gli OSS e, in futuro, per la stessa figura dell’Assistente infermiere, con l’obiettivo di evitare sovrapposizioni o conflitti di competenze che potrebbero portare a inutili contenziosi legali”, spiega.


Chierchia sottolinea come questa valorizzazione sia fondamentale per rendere le posizioni lavorative del comparto sanitario attrattive e competitive a livello europeo: “Non possiamo permetterci di perdere professionalità verso altri paesi, come già sta accadendo. La crescita e la stabilizzazione delle competenze sono il pilastro per garantire un’assistenza sanitaria di qualità ai cittadini. Affinché l'implementazione di questa nuova figura possa avere successo, serve una contestuale rivisitazione sia del profilo dell’infermiere, con il riconoscimento anche della specializzazione infermieristica, con adeguata integrazione contrattuale e salariale. Concordiamo inoltre con quanto più volte ribadito dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, che chiede di aprire una riflessione anche sulle competenze delle professioni sanitarie con l’obiettivo di ampliare l’utilizzo dei professionisti per dare maggiori risposte e magari alleggerire la parte medica di alcune incombenze che li distolgono dall’attività prettamente professionale per la quale si sono formati.

Anche per il profilo dell’OSS, poi, chiediamo analoghe revisioni, adeguando le ore di didattica, formazione, aggiornamento professionale e un’attenzione al perimetro di competenze affidate: ad esempio l’attività di pulizia ed igiene, ad oggi circoscritta all’assistenza del paziente, è stata tramutata in competenza generale di cura e disinfezione dell’unità di vita, degli ambienti e degli oggetti, estesa al domicilio e alle strutture di cura, costituendo un oggettivo aggravio dei carichi di lavoro oltre a rendere meno centrale l’assistenza diretta al paziente. Ad oggi le nostre proposte avanzate per migliorare il testo dello schema di Accordo e prevenire distorsioni sono state solo parzialmente accolte”.


“Un aspetto critico che manca completamente nello schema di Accordo - aggiunge Chierchia - è un chiaro inquadramento contrattuale per la nuova figura professionale. Questo è particolarmente preoccupante, dato che siamo nel pieno delle trattative per il rinnovo dei CCNL 2022-2024 del comparto sanità pubblica. Abbiamo chiesto che l’Assistente infermiere sia inquadrato nell’Area degli Assistenti, con uno specifico incarico che ne definisca chiaramente il ruolo. Inoltre, è fondamentale che le Regioni, durante la fase di accreditamento delle aziende sanitarie private, verifichino che i livelli retributivi siano in linea con quelli previsti dal CCNL della sanità pubblica, a prescindere dal contratto applicato. Un tema particolarmente urgente alla luce delle gravi problematiche nel settore della sanità privata, dove continuiamo a osservare il rifiuto da parte dei datori di lavoro di rinnovare i contratti collettivi sino ad oltre 12 anni, come nel settore RSA dove abbiamo proclamato lo sciopero nazionale il prossimo 23 settembre”.


“Un’altra delle proposte avanzate dalla Cisl Fp - prosegue - riguarda l’esenzione dei costi di formazione per l’Assistente infermiere e l’estensione della normativa sulla responsabilità professionale, affinché questa nuova figura non sia esposta a fenomeni di sfruttamento o dumping professionale. È indispensabile che fin dalla fase di definizione degli accordi, vengano fissati criteri chiari e vincolanti che tutelino questa figura”.


Alla luce di tali considerazioni, riteniamo essenziale un confronto partecipativo per evitare di creare una figura che non riesca a rispondere né alle esigenze del sistema sanitario né a quelle dei giovani che desiderano intraprendere una carriera in questo settore. Chiediamo pertanto che sia aperto subito un dialogo continuo con le organizzazioni sindacali. Solo attraverso una corretta strutturazione delle figure professionali e una valorizzazione economica adeguata, possiamo garantire la sostenibilità del sistema e il successo delle riforme previste, incluse quelle del PNRR”, conclude il segretario nazionale della Cisl Fp, Roberto Chierchia.



09 settembre 2024
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