Aggressione Foggia. Nursind: “Stanchi di denunciare, istituzioni non garantiscono sicurezza”
“Occorre una deterrenza vera per far sì che gli ospedali tornino ad essere luoghi sicuri e per far sì che il personale sanitario possa svolgere il proprio lavoro quotidiano con la giusta serenità e concentrazione” ha scritto il sindacato commentando i fatti avvenuti al Policlinico Riuniti di Foggia dove il personale è stato costretto a barricarsi in una stanza del nosocomio per sfuggire alle aggressioni dei parenti di una ragazza deceduta
06 SET -
“L’ennesimo episodio di violenza che coinvolge medici e infermieri mentre portano avanti il loro lavoro. Ogni volta, purtroppo, è sempre peggio. Il livello di rabbia e brutalità, infatti, è in aumento, come nel caso pugliese che sembra assumere quasi i contorni di una spedizione punitiva”.
Lo scrive il Nursind sui suoi canali social, commentando i fatti accaduti al Policlinico Riuniti di Foggia dove il personale è stato costretto a barricarsi in una stanza del nosocomio per sfuggire alla rabbia di amici e parenti di una ragazza di 23 anni di Cerignola deceduta a seguito di un’operazione.
“Siamo stanchi di dover continuare a denunciare situazioni di questo tipo senza che le istituzioni riescano a trovare soluzioni efficaci – sottolinea il Nursind – Occorre una deterrenza vera per far sì che gli ospedali tornino ad essere luoghi sicuri e per far sì che il personale sanitario possa svolgere il proprio lavoro quotidiano con la giusta serenità e concentrazione, fondamentali per assicurare le dovute cure e attenzioni ai pazienti”.
06 settembre 2024
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