Quotidiano on line
di informazione sanitaria
30 GIUGNO 2024
Lavoro e Professioni
segui quotidianosanita.it

Medici. Via libera del giudice del lavoro al contributo Enpam del 4%


Con una sentenza di 34 pagine, il Tribunale di Roma in funzione di giudice del lavoro, ha respinto tutti i motivi di ricorso con i quali una struttura sanitaria privata accreditata con il Ssn aveva tentato di opporsi al nuovo contributo. La terza sezione lavoro della Capitale ha riconosciuto che l’ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri ha il potere “di stabilire e imporre contributi nonché le modalità della relativa riscossione”.

12 GIU - Il contributo previdenziale del 4 per cento a carico degli specialisti esterni è pienamene legittimo, e le società accreditate con il Servizio sanitario nazionale hanno l’obbligo di versarlo all’Enpam.

Con una sentenza di 34 pagine, il Tribunale di Roma in funzione di giudice del lavoro, ha respinto tutti i motivi di ricorso con i quali una struttura sanitaria privata accreditata con il Ssn aveva tentato di opporsi al nuovo contributo. La terza sezione lavoro della Capitale ha riconosciuto che l’ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri ha il potere “di stabilire e imporre contributi nonché le modalità della relativa riscossione”.

In particolare, la sentenza ha riconosciuto legittima la soluzione prescelta dall’Enpam, e cioè che il contributo – pur essendo a carico dei medici specialisti esterni – venga prelevato dai compensi come “ritenuta alla fonte” e successivamente versato all’ente a cura del committente.

Il tribunale ha inoltre riconosciuto che il nuovo meccanismo contributivo è funzionale a garantire l’equilibrio finanziario di lungo termine della gestione previdenziale degli specialisti esterni.

Il giudice si è pronunciato anche su alcuni motivi di dubbia ammissibilità e li ha comunque respinti come infondati. La società aveva tentato di sostenere che la pretesa dell’Enpam violasse il principio della capacità contributiva dei medici, creasse disparità di trattamento e provocasse un’irragionevole erosione del reddito degli iscritti.

Il tribunale invece ha appurato che a fronte del nuovo 4 per cento, i medici possono chiedere il dimezzamento dei contributi sulla libera professione, ottenendo quindi una sostanziale invarianza del carico contributivo complessivo. Inoltre, ha preso atto che l’ente previdenziale, con una delibera successiva, ha introdotto un tetto alla contribuzione, ma – si legge nella sentenza 6501/2024 – “neppure l’originaria modalità di calcolo poteva ritenersi irragionevole”.

Infatti, il giudice ha osservato che “i contributi previdenziali alimentano la posizione contributiva dell’iscritto e che la prestazione pensionistica viene calcolata sulla base dell’entità dei contributi versati. Di conseguenza, a maggiori contributi corrisponde una pensione di maggior importo, e dunque un vantaggio per l’iscritto”.

La società ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese di giudizio e a risarcire l’Enpam per le sue spese legali.

12 giugno 2024
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lavoro e Professioni

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy