Aigo su parole Monti. “Sostenibilità passa da riorganizzazione di ospedali e servizi”
“In Italia si sprecano 120.000 giornate di ricovero ogni anno solo per emorragia digestiva per la mancanza di unità specializzate”. È da qui che secondo Elisabetta Buscarini, presidente dell’Associazione di gastroenterologi ed endoscopisti, “è opportuno ripartire”.
28 NOV - “La spesa sanitaria italiana incide sul nostro prodotto interno lordo di poco più del 7%, non è certo la più costosa tra i Paesi europei ma in un clima generale di revisione della spesa pubblica si continua a parlare di tagli o, come proposto ieri dal premier Monti, di trovare nuove forme di finanziamento. Tuttavia, prima di pensare a nuovi tagli o a soluzioni alternative di reperimento risorse come i fondi integrativi, crediamo che sia importante rendere più efficienti ospedali e servizi, analizzando con attenzione i costi che in alcuni casi sono veri e propri sprechi”. Ad affermarlo Elisabetta Buscarini, presidente di Aigo, l’Associazione Italiana di Gastroenterologi ed Endoscopisti Ospedalieri , secondo la quale, “ad esempio come abbiamo dimostrato nel Libro bianco della gastroenterologia, le malattie digestive hanno un impatto molto alto sui costi del sistema sanitario: con un milione e mezzo di ricoveri all’anno costituiscono negli ultimi dieci anni la prima o la seconda causa di ospedalizzazione nel nostro Paese. Nonostante questo non ci sono sufficienti unità operative di gastroenterologia e solo una percentuale variabile tra il 5 e il 9% dei pazienti che ne soffrono sono ricoverati in unità specializzata mentre sino al 73% sono ricoverati in altri reparti (principalmente Medicina e Chirurgia generale)”.
A causa di questa carenza la durata media della degenza di un paziente affetto, ad esempio, da emorragia digestiva che in un’unità di gastroenterologia specializzata è di 6,7 giorni aumenta fino a 8,4 giorni in altri reparti. “Considerando che ogni anno in Italia ci sono 60.000 ricoveri per emorragia digestiva superiore, nel nostro Paese sono sprecate in media, solo per questa patologia, ben 120.000 giornate di ricovero ogni anno. È da qui – conclude il presidente Aigo -, che crediamo sia opportuno ripartire per un sistema sanitario efficiente ma allo stesso tempo sostenibile”.
28 novembre 2012
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