“Lo sforzo incredibile compiuto dai medici durante la pandemia è stato ben presto dimenticato: ne è un esempio lo scandaloso comportamento di Aiop che, dopo 18 anni dall’ultimo contratto nazionale, continua a rifiutarsi di rinnovarlo. È per questo che ci vediamo costretti a scioperare, sia per i nostri diritti, sia per la dignità di tutti i lavoratori”.
Lo dichiara il Segretario Nazionale della Cimop (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata) dott.ssa Carmela De Rango, confermando la mobilitazione per il prossimo 5 dicembre della durata di 24 ore.
“L’incontro di ieri fra le parti, presso il Ministero del Lavoro, che aveva lo scopo di evitare lo sciopero, ha avuto esito negativo – spiega – Aiop ha dichiarato che non si tratta tanto di salvaguardare la dignità del lavoro e dei lavoratori, ma piuttosto la sostenibilità delle aziende, perché altrimenti potrebbe saltare tutto il sistema sanitario. Ha altresì dichiarato che, pur concordando sull’urgenza del rinnovo del contratto di settore, la propria disponibilità a procedere alla sua sottoscrizione ma solo coinvolgendo il ministero della salute e le regioni, ossia, con l’aggiornamento delle tariffe ospedaliere. Senza finanziamenti ad hoc da parte dello Stato, Aiop ha confermato che non sottoscriverà alcun contratto. Cimop ribadisce che non esiste una normativa che lega il rinnovo del ccnl dei medici della sanità privata a finanziamenti statali perché non si può scaricare il rischio impresa sui lavoratori. Non è più sostenibile una retribuzione che si differenzia da quella dei medici pubblici del 50/60% rispetto a quella pagata da Aiop e del 30% da quella di Aris”
E aggiunge: “Le aziende Aiop lavorano con il finanziamento del Ssn e allora Cimop chiede, e con forza, che l’accreditamento sia legato al puntuale rinnovo dei contratti dei lavoratori che operano in quel settore. Se Aris ha ritenuto sostenibile il rinnovo contrattuale e percepisce le stesse tariffe di Aiop vuol dire che la sostenibilità è possibile: probabilmente si tratta di contrarre i profitti .... Non si può pagare uno stesso lavoratore che compie le stesse attività per il Ssn con retribuzioni che differiscono dal 30 al 60% in meno. E’ sfruttamento consapevole della professione medica. Ci appelliamo ai ministri della Salute e del Lavoro e al Presidente della Fnomceo.
Non scioperiamo per arrecare un disagio ai pazienti - conclude De Rango - ma per far presente come sia in atto un disegno orientato a svilire figure qualificate che svolgono le medesime funzioni dei colleghi nel pubblico, ma che vengono relegati a scomoda cornice. Cimop in questi anni ha sottoposto la questione a tutti i vertici istituzionali, italiani ed europei, e continuerà a farlo senza sosta. È riuscita ad attivare tavoli ministeriali coinvolgendo anche Aiop ma da Aiop, purtroppo, nessun segnale. Pertanto è confermato lo sciopero di 24 ore in tutte le aziende che applicano il Ccnl Aiop fermo al 2005”.