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Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. Il ricordo degli infermieri


“Voglio sottolineare che la capacità professionale e la volontà dei professionisti di non lasciare solo nessuno, non sarebbe stata sufficiente difronte a una situazione di questa portata e senza precedenti, se non avessimo avuto accanto a noi un’organizzazione ed una comunità solidale che, lasciando da parte tutte le consuetudini, ci ha aiutato. Spesso come ha potuto è vero, con ogni mezzo, affrontando le emergenze giorno dopo giorno, ma permettendo che oggi non dovessimo ricordare molti morti di più”, così la presidente Fnopi Mangiacavalli.

18 MAR - “Il pensiero degli infermieri va oggi agli oltre 157 mila morti per il COVID che in due anni abbiamo assistito, a cui siamo stati vicini e che avremmo voluto poter riportare alla vita di tutti i giorni dopo aver contratto il virus. Ma nonostante la vicinanza e l’assistenza e gli interventi clinici messi in campo, il tempo che abbiamo passato accanto a loro e alle loro famiglie per le quali siamo stati spesso l’unico e, purtroppo, ultimo contatto con i loro cari, perché, come dice il nostro Codice deontologico, il tempo di relazione è tempo di cura, nonostante i nostri numerosissimi colleghi che hanno dato la vita per aiutarli e quelli ancor più numerosi contagiati, ormai oltre 210mila da inizio pandemia, non sempre ce l’abbiamo fatta”.
 
Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), ricorda nella giornata nazionale delle vittime per Covid tutte le persone che nonostante gli sforzi dei professionisti della salute, ci hanno lasciato.
 
“Voglio, tuttavia, sottolineare – aggiunge - che la capacità professionale e la volontà dei professionisti di non lasciare solo nessuno, non sarebbe stata sufficiente difronte a una situazione di questa portata e senza precedenti, se non avessimo avuto accanto a noi un’organizzazione ed una comunità solidale che, lasciando da parte tutte le consuetudini, ci ha aiutato. Spesso come ha potuto è vero, con ogni mezzo, affrontando le emergenze giorno dopo giorno, ma permettendo che oggi non dovessimo ricordare molti morti di più”.
 

“Un ringraziamento particolare – prosegue la presidente FNOPI – lo vorrei rivolgere poi, al ministro della Salute Roberto Speranza. La sua tenacia, la sua comprensione e soprattutto la sua volontà di lasciare da parte le ‘scelte’ della politica per affrontare le realtà e le necessità vere di salute dei cittadini, spesso anche diventando impopolare nelle apparenze esterne, ma non per chi è rimasto questi due anni accanto a lui e alle persone, ci hanno permesso di raggiungere risultati che all’inizio della pandemia, due anni fa, non avremmo, forse, neppure immaginato”.
 
“Ora il Governo ha segnato la strada e il cronoprogramma della fine dell’emergenza, nonostante i contagi non si fermino, ma con i vaccini che hanno assunto una indispensabile rilevanza al suo contenimento e per questo ringraziamo anche l’importante e decisivo intervento del Generale Figliuolo e di tutta la struttura commissariale. Questo è il segno di ciò che i professionisti hanno ottenuto combattendo giorno dopo giorno, ora dopo ora, il virus sul campo. Ed è il segno della comprensione di ciò che è servito a farlo, che grazie anche al ministro ci ha accompagnati nelle azioni spesso difficili per evitare che il virus potesse davvero prendere davvero il sopravvento”.
 
“Ci auguriamo – conclude Mangiacavalli – che questa giornata del 2022 sia resti davvero una ‘giornata della memoria’, perché purtroppo ad oggi non è ancora così: è grazie al ricordo e alla storia che tutti insieme potremmo essere in grado di disegnare un vero futuro di salute”.

18 marzo 2022
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