Interrogazione PD sul caso Avastin/Lucentis: “Verificare se interventi Agcom e Corte conti non abbiano leso indipendenza Aifa”
L'interrogazione di Roberto Rampi segue all'indagine avviata dalla Corte dei conti nei confronti di dirigenti e componenti della precedente commissione tecnico-scientifica dell'Aifa. Per il parlamentare Dem va ristabilita l"'autorevolezza e l'indipendenza" di Aifa, "eliminando il rischio di interferenza da parte di altre agenzie statali prive della medesima competenza". IL TESTO
04 DIC - Verificare che non sia stata lesa l'indipendenza e la competenza dell'Agenzia italiana del farmaco, unico ente pubblico demandato a prendere decisioni sull'utilizzo dei farmaci e sulle valutazioni di farmacovigilanza. Questa una delle richieste che, nell'interrogazione presentata da
Roberto Rampi (PD) ai ministri di Salute ed Economia, riguardo l'affaire Avastin-Lucentis tornato d'attualità con la notizia
dell'avvio di un'indagine della Corte dei conti nei confronti di alcuni dirigenti dell'Agenzia e i componenti della precedente commissione tecnico-scientifica dell'Aifa.
Nel testo dell'interrogazione si sottolinea che l'Agcm è competente per: "garantire la tutela della concorrenza e del mercato; contrastare le pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori e delle microimprese, tutelare le imprese dalla pubblicità ingannevole e comparativa, nonché vigilare affinché nei rapporti contrattuali tra aziende e consumatori non vi siano clausole vessatorie".
E si sottoliena ancora che, "la Corte dei conti svolge funzioni di controllo e funzioni giurisdizionali nelle materie di contabilità pubblica e nelle altre specificate dalla legge (articoli 100 e 103 della Costituzione)".
Di conseguenza, sottolinea Rampi, "né l'Agcm né la Corte dei conti dispongono di alcuna competenza scientifica o regolatoria sui medicinali, né possono esercitare poteri di sindacato nel merito tecnico- scientifico, medico o di farmacovigilanza".
Rampi riporta infine il caso della sulla Lomabradia che, sulla base del giudizio di equivalenza attuato dall'AGCM, con deliberazione n. XI/1986, approvata il 23 luglio 2019, ha stabilito, dal 1° agosto 2019 un "rimborso pari a 55,6 Euro per singola somministrazione per occhio", sufficiente per l'acquisto di Avastin per uso oftalmico, ma - sottolinea Rampi - non dei medicinali appositamente approvati per le patologie intraoculari, che sono stati esclusi dalla somministrazione a carico del Servizio sanitario regionale.
Nell'interrogazione si chiede dunque a Salute e Mef:
- se i Ministri in indirizzo intendano verificare che non sia stata lesa l'indipendenza e la competenza dell'Agenzia italiana del farmaco, unico ente pubblico demandato a prendere decisioni sull'utilizzo dei farmaci e sulle valutazioni di farmacovigilanza;
- se non si ritenga urgente e necessario ristabilire l'autorevolezza e l'indipendenza delle agenzie tecnicoregolatorie, eliminando il rischio di interferenza da parte di altre agenzie statali prive della medesima competenza, con il rischio di ingenerare confusione di ruoli, incertezza sulle regole e di alimentare un atteggiamento anti-scientifico;
- se non si intenda verificare la possibile lesione dell'articolo 32 della Costituzione, così come della libertà prescrittiva del medico, a seguito della delibera della Regione Lombardia, e aprire un tavolo sul tema che favorisca un confronto in sede di Conferenza Stato-Regioni.
04 dicembre 2019
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