Manovra. Oggi vertice a Palazzo Chigi e la sanità cerca spazio. Ecco le prime indiscrezioni su ticket, personale, farmaci e dispositivi medici. E Grillo farà di tutto per aumentare il Fondo
di Luciano Fassari
Sempre più vicino il disegno della nota di aggiornamento del Def e soprattutto della nuova Legge di Bilancio ambedue all'ordine del giorno del vertice di maggioranza odierno. Tra flat-tax, reddito di cittadinanza e pensioni anche la sanità chiede spazio per dare un primo segnale rispetto alle promesse elettorali contenute nel contratto di governo Cinque Stelle-Lega
17 SET - La nota di aggiornamento del Def e soprattutto la nuova Legge di Bilancio si avvicinano e anche per la sanità si fa sempre più luce su quelle che potrebbero essere delle misure da inserire nella manovra. È evidente che tra Flat-tax e reddito di cittadinanza, senza dimenticare le pensioni (le tre misure più d’impatto della maggioranza giallo-verde) per la sanità i margini operativi, vista l’esigenza (tra pericolo spread e moniti che arrivano da Bruxelles) di tenere sotto controllo il deficit, non sembrano parecchi.
In ogni caso in questi ultimi giorni iniziano a filtrare alcune proposte che già oggi pomeriggio potrebbero essere affrontate durante un vertice governativo che avrà proprio la manovra all’ordine del giorno.
Abbiamo ricevuto alcune richieste del ministro Grillo”, ha detto il premier
Giuseppe Conte parlando coi cronisti,
al termine del suo intervento alla 68ª sessione del comitato regionale per l'Europa dell'Oms. “Abbiamo consapevolezza che la spesa sanitaria che grava direttamente sui privati è intorno al 20 per cento rispetto alla spesa sanitaria complessiva, quando invece il livello che raccomanda l'Oms è il 15. La ministra Grillo sta lavorando anche alla riduzione di alcuni ticket sia per quanto riguarda la spesa farmacologica sia per trattamenti specialistici”, ha concluso il premier
Il Ministro della Salute,
Giulia Grillo (anche forse memore di quella frase – “
Non mi farò commissariare dal Mef” - pronunciata all’inizio del suo mandato) ha iniziato la scorsa settimana ad anticipare alcune questioni. La prima riguarda il ticket (sia per la specialistica che sulla farmaceutica) dove si sta lavorando ad una riduzione. L'intenzione è quella di ridurre ulteriormente (l'anno scorso furono stanziati 60 mln ma il decreto attuativo ancora non ha visto la luce in Stato-Regioni) il superticket da 10 euro (che vale circa 470 mln) che si vorrebbe almeno dimezzare. Il confronto con il Mef guidato da
Giovanni Tria, da sempre attento alle coperture sul tema, è in atto e sarà in ogni caso duro.
Altro tema è il personale. È ormai nota la carenza di operatori tra medici e infermieri, come è noto che il blocco del turnover sta diventando un macigno per garantire la continuità dei servizi. L’idea sarebbe quella, più volte richiesta dalle Regioni, di eliminare la misura del contenimento della spesa per il personale dell’1,4% rispetto ai valori del 2004. Una vecchia misura che però, per essere eliminata, ha bisogno di molte risorse.
Sul tavolo ci saranno anche il tema del payback, un nodo ancora non risolto che però se si dovesse sciogliere sbloccherebbe delle risorse preziose. Così come dei risparmi si attendono sulla farmaceutica e sul settore dei dispositivi medici dove sono allo studio alcune misure che potrebbero far abbassare la spesa.
In manovra potrebbe trovare spazio anche l'edilizia sanitaria dove si prevede di costruire una Cabina di regia con il compito di orientare i vari fondi esistenti.
Sullo sfondo c’è anche il tentativo di incrementare la dotazione del Fondo sanitario nazionale che secondo la Legge di Bilancio dell’anno scorso, per il 2019 dovrebbe crescere di un miliardo per arrivare a 114,4 mld (un miliardo che serve tantissimo al Ministro, soprattutto per finanziare i contratti e sedare le proteste dei medici). Qui la trattativa sarà certamente serrata (con Ripa che proverà a far lievitare il Fsn fino a 115 mld) e riprova ne sono le parole pronunciate dal Ministro Grillo la settimana scorsa: “
Diciamo che qualche segnale positivo c'è ma una certezza assoluta no”.
Luciano Fassari
17 settembre 2018
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