Specializzazioni mediche. Grillo: “Dobbiamo affrontare immediatamente le criticità”. Le Regioni: “Siamo in emergenza. Specializzandi entrino nel Ssn”
Oggi riunione al Ministero della Salute con sindacati, Miur, Mef e Regioni, con al centro il tema irrisolto dell’art.22 del Patto per la Salute sulla formazione medica. Grillo: “Primo passo con il quale iniziamo ad affrontare concretamente un'annosa questione”. Saitta (Regioni): “Abbiamo chiesto al Governo di consentire che gli specializzandi dell’ultimo anno siano inseriti nel sistema sanitario. Siamo in emergenza”.
02 AGO - “Oggi ho riunito tutte le sigle sindacali, i rappresentati del Miur, del Mef, delle Regioni e del ministero della Salute, per discutere dell’importantissimo tema della formazione medica post-laurea”. È quanto scrive su facebook il Ministro della Salute,
Giulia Grillo alla fine della riunione sull’art.22 del Patto per la Salute su cui non si è mai riusciti in questi anni a trovare la quadra tra i molti attori in campo.
“Dobbiamo – ha detto Grillo - affrontare immediatamente le criticità nell'accesso alla formazione tanto quanto le situazioni di difficoltà nel reclutamento di determinati profili specialistici nel nostro Ssn. Questo è il primo passo con il quale iniziamo ad affrontare concretamente un'annosa questione che abbiamo ereditato da una politica ferma ed inerte per vent'anni”.
Alla riunione ha partecipato il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni,
Antonio Saitta, oltre a tutte le organizzazioni sindacali del comparto. “Nell’apprezzare la convocazione dell’incontro e la partecipazione del ministro Giulia Grillo - dichiara Antonio Saitta - abbiamo di nuovo evidenziato che vanno deserti tanti concorsi indetti dalle regioni per le assunzioni di medici specialisti. Questo avviene soprattutto perché quei pochi che sono formati - 6200 rispetto ad un fabbisogno di 8569 - scelgono di lavorare negli ospedali delle aree più urbanizzate. E si determinano così problemi sempre più seri nel garantire su tutto il territorio i servizi sanitari”.
“Mancano anestesisti, pediatri, medici d’emergenza, ginecologi, - evidenzia - tutto ciò ha già comportato la chiusura di qualche reparto e i problemi si acuiscono. Chiarito che la formazione degli specialisti non è una competenza delle Regioni, ma è una competenza esclusiva dello Stato, bisogna comunque collaborare per trovare insieme delle soluzioni. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza nazionale. Occorrono sicuramente più specialisti, ma servono anni per formarli, quindi nell’immediato bisogna dare subito delle risposte”.
“Pertanto abbiamo chiesto come Regioni al Governo – conclude - di consentire che gli specializzandi dell’ultimo anno siano inseriti nel sistema sanitario e che sia consentito inoltre alle strutture ospedaliere territoriali di assumere medici in possesso di laurea in medicina e chirurgia e pertanto abilitati”.
Abbiamo tanti professionisti a disposizione, ha aggiunto Saitta: “Più di 10mila medici laureati e abilitati sono rimasti fuori dalla specializzazione. Bisogna quindi trovare un sistema per modificare le norme. Sulla formazione la competenza è dei Ministeri e il ministro Grillo ha ribadito di volere mettere mano al sistema, questo va bene, ma non risolve l’emergenza delle Regioni”.
02 agosto 2018
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