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Riordino delle farmacie, al Senato è l’ora degli emendamenti


È scaduto il 14 giugno il termine per la presentazione degli emendamenti al Ddl 863, scelto dalla commissione Igiene e sanità come “testo base” per procedere al riordino del servizio farmaceutico. Di seguito alcune delle proposte emendative più significative, ora all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Palazzo Madama.

22 GIU - È scaduto lo scorso 14 giugno il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti all’AS 863, “Disposizioni normative in materia di medicinali ad uso umano e di riordino dell’esercizio farmaceutico”. Il testo, come si ricorderà, è il risultato dal lavoro della commissione XII Igiene e sanità di Palazzo Madama che dopo aver esaminato i vari disegni di legge sulla materia, ha scelto come testo unico il Ddl 863 a firma dei senatori Antonio Tomassini (PdL), Maurizio Gasparri (PdL) e Giancarlo Serafini (PdL) e lo ha affidato, in qualità di relatore al senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, segretario della stessa commissione XII e vicepresidente della federazione degli Ordini dei farmacisti italiani.
Nello specifico, tra gli emendamenti presentati, va segnalato quello del senatore Salvo Fleres (PdL) la cui proposta punta alla sospensione della possibilità di aprire nuove parafarmacie. Sullo stesso tema, dall’opposizione, sono giunti numerosi emendamenti volti, tra l’altro, a consentire la vendita dei farmaci di fascia C al di fuori delle farmacie, a ridurre il quorum, a eliminare il criterio della distanza o, ancora, a trasformare in farmacie gli esercizi commerciali attualmente autorizzati alla vendita di medicinali.
Tra le segnalazioni ci sono anche quelle relative agli emendamenti a firma della senatrice Maria Rizzotti (PdL) finalizzati:
- ad aggiungere alle motivazioni che autorizzano la sostituzione temporanea nella conduzione della farmacia, la chiamata a funzioni pubbliche anche presso gli Ordini professionali o per incarichi sindacali elettivi anche non nazionali;
- a introdurre il limite di età di 70 anni per la titolarità e la direzione della farmacia;
- a inserire un’incompatibilità tra la titolarità di una farmacia e la proprietà degli esercizi commerciali autorizzati alla vendita di medicinali e la partecipazione in società proprietarie dei suddetti esercizi;
- a riformulare la disposizione relativa al concorso straordinario, limitandolo ai titolari di farmacia rurale sussidiata e di parafarmacia.
Tutte le proposte emendative sono ora al vaglio della commissione I Affari costituzionali, per la valutazione dei loro profili di legittimità costituzionale e della commissione V Bilancio per quanto attiene agli aspetti di compatibilità economica.
Le due commissioni, insieme alle commissioni per le Questioni regionali, per l’Istruzione pubblica e Beni culturali (VII) e per l’Industria, commercio e turismo (X) dovranno rendere, in sede consultiva, il proprio parere sul testo del disegno di legge che però nella corrente settimana non è inserito nell’ordine del giorno dei lavori della commissione XII.

22 giugno 2011
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