Responsabilità professionale. Papotto (Cisl Medici): “Passi in avanti ma non è svolta epocale”
Così il segretario generale Cisl Medici commenta il testo del ddl sulla responsabilità professionale approvato ieri dalla commissione Affari Sociali della Camera. "Plaudiamo al cambiamento della responsabilità extracontrattuale del sanitario, ma rimaniamo unici in Europa ad essere soggetti a ben 3 livelli di rivalsa penale, civile e amministrativo contabile. Si deve traghettare dalla cultura della colpa alla cultura dell'evento avverso".
20 NOV - "Dopo 30 anni di attesa finalmente si è deciso di riunire i tanti progetti di legge giacenti nei due rami del parlamento, diamo atto dello sforzo fatto e dell’impegno del Ministro Lorenzin a voler affrontare e risolvere definitivamente il problema della responsabilità professionale, ma siamo ancora piuttosto lontani dall'applicazione di un sistema centrato sul risk management all'interno di ogni azienda ospedaliera e sanitaria sia pubblica che privata". Così il segretario generale Cisl Medici,
Biagio Papotto, ha commentato il testo del ddl sulla responsabilità professionale approvato ieri in commissione Affari Sociali della Camera.
"Si lascia ancora troppo spazio alla 'buona volontà' delle regioni che dovranno rapportarsi con il ministero della salute - prosegue Papotto -. Sulla responsabilità professionale c'è un rafforzamento al decreto Balduzzi, si esclude in maniera chiara la colpa grave se vengono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida e dalle buone pratiche assistenziali, ma chi definisce linee guida e buona pratica? Non si può affidare un impianto normativo solo alle società scientifiche, in fase di contenzioso si rischierebbe di trovarci di fronte a tutto ed il contrario di tutto, demolendo cosi tutto l'impianto normativo, occorrerebbe creare organismi indipendenti composti da un gruppo di esperti la cui composizione includa epidemiologi, clinici, statistici, professionisti di varie discipline e professioni, che si basino, quando possibile, su meta-analisi, su revisioni sistematiche e trials clinici rigorosi prodotti da organismi autonomi e trasparenti dirette emanazioni delle autorità sanitarie che sottopongano linee guida e buone pratiche a verifiche periodiche come ad esempio il Nice inglese".
"Plaudiamo - continua il segretario generale Cisl Medici - al cambiamento della responsabilità extracontrattuale del sanitario che porterebbe i termini di prescrizione a 5 anni sia per l'inversione dell'onere della prova per tutti i medici pubblici e privati, ma rimaniamo unici in Europa ad essere soggetti a ben 3 livelli di rivalsa penale, civile e amministrativo contabile. Occorre fare di più - conclude Papotto - bisogna cambiare la cultura si deve traghettare dalla cultura della colpa alla cultura dell'evento avverso, per migliorare la qualità e l'efficienza delle cure bisogna imparare dagli errori, gestire la sicurezza tra tutti gli attori del sistema salute ed arrivare ad una certificazione della qualità del sistema, ospedali ed aziende col Bollini di Qualità".
20 novembre 2015
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