Ddl concorrenza. Mnlf: “Governo e Pd abdicano alle lobby”
"Il maggior partito italiano e il Governo scelgono lobby e corporazioni sulla liberalizzazione dei farmaci di fascia C". Questo il giudizio del Movimento nazionale liberi farmacisti che commenta così l'approvazione dell'articolo 32 del ddl da parte della Camera. "Un governo forte con i deboli e debole con i forti. Ringraziamo Sc, Sel e M5S che hanno appoggiato gli emendamenti per liberalizzare la fascia C".
07 OTT - "Un vero e proprio cambiamento genetico è avvenuto ieri con la votazione all'interno del Ddl concorrenza rispetto alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C nel maggior partito in Italia. Dalle battaglie per l'equità e le pari opportunità al voto congiunto a Forza Italia in favore del mantenimento dell'attuale status quo nella distribuzione dei farmaci. Un voto in favore di lobby e corporazioni e del grande capitale. Che la strada fosse segnata lo si era capito immediatamente dalle confuse dichiarazioni del Ministro della Salute che, pur non sapendo esattamente di cosa parlasse, si era immediatamente dichiarata contro un provvedimento in favore degli interessi dei cittadini. La scelta quindi della Vicari quale rappresentante del Governo ha chiuso il cerchio rispetto alla volontà dell'esecutivo di conservare il monopolio esistente". Così il Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf) ha commentato l'approvazione dell'articolo 32 del disegno di legge sulla concorrenza da parte della Camera.
"Malgrado ciò abbiamo deciso di combattere una battaglia disperata in cui era necessario far pagare un prezzo "politico" a chi aveva deciso di rinnegare se stesso e il proprio passato, appunto il Partito Democratico - prosegue il Mnlf -. La lobby dei titolari crede di vincere questa partita che ricordiamo dovrà passare l'esame del Senato, ma avrà modo di ricredersi quando il grande capitale verrà a presentarle il conto. Allora, solo allora saranno in molti a riconoscere quale sia stata la cecità di un gruppo dirigente autoreferenziale che non riesce ad andare al di là del proprio egoismo. Un gruppo dirigente quello di Federfarma che è il vero problema dell'intera categoria dei farmacisti italiani, fonte continua di divisioni perché incapace di affrontare e risolvere le contraddizioni e disparità presenti, ed inadeguata a condurre questa professione nel futuro. Di illusioni la corporazione non deve farsene, non c'è motivo, la battaglia per il diritto di esercitare liberamente la propria professione continua. In questo percorso abbiamo conosciuto nuovi interlocutori, con la loro collaborazione, la Ministra può stare tranquilla, ogni scelta sulla sanità sarà soggetta a verifica continua. Un Governo forte con i deboli e debole con i forti".
"Ringraziamo quanti nel Parlamento hanno capito e deciso di appoggiare gli emendamenti in favore della liberalizzazione dei farmaci di fascia C, in particolare grazie a Scelta Civica, Sel e Movimento Cinque Stelle. Forse in questo Paese è possibile coagulare anime diverse attorno a principi liberali e libertari. Il Ddl concorrenza uscito dalla Camera non aiuterà alla crescita economica del Paese, i cittadini non si accorgeranno nemmeno dei vantaggi paventati - conclude la nota -. Una grande occasione è stata sprecata".
07 ottobre 2015
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