Costi standard. Governo e Regioni d’accordo per metterli subito in stabilità. Primo incontro ieri
Presenti lo stesso premier, accanto al ministro della Salute. Si sarebbe discusso di come inserire nella prossima legge di stabilità, ormai in dirittura d'arrivo, anche prezzi e costi standard per le prestazioni sanitarie dai quali si attendono consistenti risparmi. Gioisce Maroni che twitta: "#lavoltabuona?"
06 OTT - Incontro ieri a Palazzo Chigi tra Governo e Regioni, presenti
Renzi, Lorenzin, De Vincenti e una delegazione di presidenti regionali) per mettere a punto un piano di accelerazione dei costi standard sanitari da inserire nella legge di stabilità
E stavolta sembra si faccia sul serio. Non si è parlato infatti dei “vecchi” costi standard, quelli già in vigore che nei fatti si limitano a indicare criteri per il riparto del Fondo sanitario nazionale senza entrare minimamente nel merito dei singoli costi e prezzi per le varie prestazioni e servizi. Al vertice di ieri si sarebbe proprio parlato dei “veri” costi standard e cioè di come far sì che un determinato bene o una specifica prestazione sanitaria abbiano lo stesso prezzo e costo in tutta Italia. E questo perché si è convinti che da un livellamento su parametri standard ne verrebbe fuori un bel risparmio.
Del resto era stato lo stesso Renzi nei giorni scorsi, rispondendo al presidente della Lombardia
Maroni, a dire che per lui i costi standard in sanità si potevano e dovevano fare subito. E ieri se ne è cominciato a parlare. E Maroni può gioire, ritenendosi di fatto l’acceleratore del processo, tanto da twittare: "#lavoltabuona?"
E di legge di stabilità e di sanità si tornerà comunque a discutere anche giovedì prossimo in Conferenza delle Regioni, già convocata in seduta straordinaria a Roma mentre, informa l’
Ansa, un altro incontro tra Regioni e Governo è previsto per la prossima settimana, prima del 15 ottobre quando la Legge di stabilità approderà a Palazzo Madama.
Non è ancora chiaro tuttavia se dall’introduzione dei costi standard e dei risparmi che essi dovrebbero comportare, deriverà o meno un maggiore incremento del Fondo sanitario 2016, attualmente fissato da Renzi in 111 miliardi (più di 2 in meno del previsto). In proposito va detto che lo stesso Renzi,
quando ne ha parlato al Senato, ha usato l’espressione “base di partenza” per quella cifra…Vedremo.
06 ottobre 2015
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