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Decreto appropriatezza. Fimmg: “Una maschera che vuole solo subordinare scelte dei medici a contenuti economici”


Dal congresso nazionale che è iniziato oggi i medici di famiglia tengono alta l’attenzione sul provvedimento contro le prescrizioni inappropriate e ribadiscono la loro “contrapposizione”.  Lanciato appello al Ministro della Salute: “Smentisca una volontà di non dialogo con i medici su evidente pressione delle Regioni”.

05 OTT - I medici di famiglia della Fimmg ribadiscono la loro contrapposizione al decreto appropriatezza. “Il Congresso Nazionale della Fimmg – si legge in una nota del Sindacato - , nell’attendere che la partecipazione del Ministro smentisca una volontà di non dialogo con i medici su evidente pressione delle Regioni, ribadisce la propria contrapposizione a provvedimenti che con la maschera dell’appropriatezza vogliono solo subordinare le scelte dei medici a contenuti economici e non assistenziali”.

“Il Ministro – prosegue la nota -  ci convinca che i dati forniti in questi giorni a sostegno delle sue tesi siano la base scientifica utile ai medici per curare, nella loro individualità, i cittadini. E ci convinca che la soluzione a tutto questo possa essere trovata con una discussione in Conferenza Stato-Regioni solo sulla omogeneizzazione delle sanzioni”.

A questo proposito i medici Fimmg chiedono che il “Ministero dimostri che ha acquisito strumenti di controllo e governo sulle Regioni, che non abbiamo mai visto, e di cui il Ministro ha ripetutamente denunciato la mancanza. Se anche questi strumenti improvvisamente fossero a disposizione del Ministro, non sarebbe meglio utilizzarli per evitare che in Italia ci siano 21 servizi sanitari, uno diverso dall’altro? La prospettiva di razionalizzazione della spesa per il miglioramento della assistenza e della finanza pubblica sarebbe infinitamente superiore e finalmente assisteremmo ad un atto politico amministrativo appropriato”.
 
“Si torni indietro prima che i danni sul rapporto medico/paziente, e su quello medico e cittadini col SSN, siano irrimediabili e si scateni la caccia alle responsabilità – ha dichiarato il segretario nazionale Giacomo Milillo - . A quel punto per defilarsi, non basterebbero più le tecniche comunicative, neppure a politici e amministratori”.
 
“Finché si è in tempo – conclude Giacomo Milillo – si prenda atto che esiste un problema sanità in Italia e che l’appropriatezza da condividere, prima di tutti con i professionisti, è quella di sistema e di governance rispetto agli obiettivi di tutela della salute che ci si vuole dare. Su questo accettiamo la sfida della responsabilità e della progettualità”.

05 ottobre 2015
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