Manovra Sanità. I volontari del sangue Civis: “No a tagli sul settore trasfusionale. Rischi per i pazienti”
Il Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue esprime “profonda preoccupazione” per i tagli sul comparto trasfusionale. “Non è corretto considerare Associazioni e Federazioni dei Donatori di Sangue come 'fornitrici di beni e/o servizi' alla stregua di qualsiasi altra società”.
17 APR - I Presidenti Nazionali di AVIS, FIDAS, FRATRES ed il Coordinatore CRI sezione donatori, riuniti nel CIVIS (Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue), in rappresentanza degli oltre 1.700.000 donatori di sangue italiani, esprimono “profonda preoccupazione per le notizie diffuse oggi dalla stampa specializzata e riprese dal coordinatore degli Assessori regionali alla salute della Conferenza Stato Regioni, Luca Coletto, rispetto a possibili tagli contenuti nella manovra sanità 2015 che colpirebbero il settore trasfusionale”.
“Emerge – prosegue il comunicato Civis - in particolare l’intenzione di tagliare i costi relativi alla mobilità extraregionale di sangue ed emocomponenti e il contributo previsto dalla legge 219/05 alle associazioni e federazioni di volontariato del sangue a rimborso degli importanti compiti di promozione della donazione, chiamata del donatore e raccolta di sangue ed emocomponenti, orientando inoltre i cittadini verso stili di vita sani e positivi”.
Il Coordinamento rileva poi come “già nel settembre 2012, in seguito al decreto legge del 5 luglio dello stesso anno che imponeva misure di riduzione della spesa pubblica, CIVIS era intervenuto presso le Istituzioni per ricordare che non era corretto considerare le Associazioni e Federazioni dei Donatori di Sangue come “fornitrici di beni e/o servizi” alla stregua di qualsiasi altra società, come invece stavano attuando alcune aziende sanitarie locali. Tali convenzioni infatti non sono un “contratto” basato sulla determinazione di un prezzo tra le parti o dall’esito di gare di appalto per la fornitura di beni e servizi, bensì un atto formale che discende dall’Accordo tra lo Stato e le Regioni del 20 marzo 2008 in attuazione della Legge trasfusionale 219/2005”.
“I possibili nuovi tagli – afferma il Civis -, come già espresso 3 anni fa, mettono a rischio gli sforzi posti in essere per assicurare adeguate quantità di sangue e dei suoi derivati di qualità a tutti i pazienti che ne presentano necessità, a costi sostenibili e grazie all’enorme patrimonio sociale rappresentato dai donatori periodici, volontari, non remunerati ed associati”.
“Questo patrimonio – conclude la nota - che rappresenta secondo diversi studi un risparmio per la sanità pubblica e pone l’Italia all’avanguardia rispetto a molti Paesi del mondo, non può essere vanificato, impedendo il funzionamento delle sedi associative e mettendo in crisi il sistema trasfusionale”.
In questo senso, CIVIS “apprezza la mobilitazione delle Regioni e appoggia la proposta di ieri della Commissione salute della Conferenza Stato Regioni di escludere dai tagli, e considerarli emendamenti irrinunciabili, il contributo per convenzione corrisposto alle associazioni e federazioni di donatori e la mobilità extraregionale di sangue ed emocomponenti”.Manovra Sanità. I volontari del sangue Civis: “No a tagli sul settore trasfusionale”
Il Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue esprime “profonda preoccupazione” per i tagli sul comparto trasfusionale. “Associazioni e Federazioni dei Donatori di Sangue come “fornitrici di beni e/o servizi” alla stregua di qualsiasi altra società”.
I Presidenti Nazionali di AVIS, FIDAS, FRATRES ed il Coordinatore CRI sezione donatori, riuniti nel CIVIS (Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue), in rappresentanza degli oltre 1.700.000 donatori di sangue italiani, esprimono “profonda preoccupazione per le notizie diffuse oggi dalla stampa specializzata e riprese dal coordinatore degli Assessori regionali alla salute della Conferenza Stato Regioni, Luca Coletto, rispetto a possibili tagli contenuti nella manovra sanità 2015 che colpirebbero il settore trasfusionale”.
“Emerge – prosegue il comunicato Civis - in particolare l’intenzione di tagliare i costi relativi alla mobilità extraregionale di sangue ed emocomponenti e il contributo previsto dalla legge 219/05 alle associazioni e federazioni di volontariato del sangue a rimborso degli importanti compiti di promozione della donazione, chiamata del donatore e raccolta di sangue ed emocomponenti, orientando inoltre i cittadini verso stili di vita sani e positivi”.
Il Coordinamento rileva poi come “già nel settembre 2012, in seguito al decreto legge del 5 luglio dello stesso anno che imponeva misure di riduzione della spesa pubblica, CIVIS era intervenuto presso le Istituzioni per ricordare che non era corretto considerare le Associazioni e Federazioni dei Donatori di Sangue come “fornitrici di beni e/o servizi” alla stregua di qualsiasi altra società, come invece stavano attuando alcune aziende sanitarie locali. Tali convenzioni infatti non sono un “contratto” basato sulla determinazione di un prezzo tra le parti o dall’esito di gare di appalto per la fornitura di beni e servizi, bensì un atto formale che discende dall’Accordo tra lo Stato e le Regioni del 20 marzo 2008 in attuazione della Legge trasfusionale 219/2005”.
“I possibili nuovi tagli – afferma il Civis -, come già espresso 3 anni fa, mettono a rischio gli sforzi posti in essere per assicurare adeguate quantità di sangue e dei suoi derivati di qualità a tutti i pazienti che ne presentano necessità, a costi sostenibili e grazie all’enorme patrimonio sociale rappresentato dai donatori periodici, volontari, non remunerati ed associati”.
“Questo patrimonio – conclude la nota - che rappresenta secondo diversi studi un risparmio per la sanità pubblica e pone l’Italia all’avanguardia rispetto a molti Paesi del mondo, non può essere vanificato, impedendo il funzionamento delle sedi associative e mettendo in crisi il sistema trasfusionale”.
In questo senso, CIVIS “apprezza la mobilitazione delle Regioni e appoggia la proposta di ieri della Commissione salute della Conferenza Stato Regioni di escludere dai tagli, e considerarli emendamenti irrinunciabili, il contributo per convenzione corrisposto alle associazioni e federazioni di donatori e la mobilità extraregionale di sangue ed emocomponenti”.
17 aprile 2015
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